Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Stefano Mattei ha commentato il momento vissuto dalla Lazio di Sarri. Il noto giornalista ha commentato il pareggio tra il Pisa di Gilardino e la Lazio di Sarri e le responsabilità di un avvio di stagione altalenante per i biancocelesti. Queste le sue parole: "Sapevamo sarebbe stata una partita difficile, arrivata dopo una grande impresa. Con la Juve la Lazio aveva speso tanto dal punto di vista fisico e psicologico, ieri era scarica.
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Lazio, Mattei: “Sarri? Il problema è Lotito. Isaksen troppo intermittente”
Ed erano stanchi i giocatori che potevano fare la differenza. Ieri la Lazio non aveva i titolari, che sono infortunati da tempo, e le sostituzioni non hanno assolutamente cambiato il volto della partita. D’altronde non puoi pensare di affrontare una stagione senza cambi e infortuni. Questa è una rosa è improvvisata. Non mi sembra Fabiani abbia avuto grande intuito, eccezion fatta per Provstgaard che sembra interessante; gli altri non sono pervenuti.
La Lazio è da ottavo-dodicesimo posto; ha giocatori con un anno in più. Ricordiamo che Pedro lo scorso anno ha fatto dieci gol. Quest’anno non è lo stesso. Non si può sempre fare le valutazioni guardando il bicchiere mezzo pieno. Alla Lazio c’è molta presunzione ed interesse. I nodi, inevitabilmente, stanno venendo al pettine. Quand’è che il presidente Lotito si assumerà una responsabilità? Il problema ha un nome ed un cognome: Claudio Lotito.
Il problema non è il pari, è che si deve guardare oltre. Sarri ci dice che l’obiettivo di quest’anno è trovare sette-otto elementi per fare la squadra, significa in primis che non ci sono obiettivi di classifica, poi gli altri vanno acquistati. Senza i soldi i problemi non si risolvono e non migliorano. Responsabilità di Sarri? Lui è la soluzione, non il problema. Qualsiasi allenatore, pure con Klopp che è il più importante in circolazione, sarebbe la stessa cosa. E quando Fabiani ci parla dei gol dello scorso anno, sarebbe da chiedergli perché siamo arrivati settimi. Isaksen? Parliamo di un buon giocatore ma si accende e si spegne come le lampadine”.
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