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Giordano critica la Lazio: Tanti soldi spesi male, è ora del salto di qualità

Giordano

L'ex capitano biancoceleste punta l'indice sulla qualità della squadra, e sui tanti colpi sbagliati nella campagna acquisti

redazionecittaceleste

Giordano non risparmia la sua Lazio. Dopo la sconfitta contro il Napoli, ex bomber biancocelesti ha espresso il proprio pensiero. “Se la squadra difficilmente può competere con la Juventus e con due le milanesi, allo stesso tempo non può permettersi di avere uno status inferiore alla Roma, al Napoli e all’Atalanta. La Lazio sono dieci anni che va a Napoli e prende quattro gol. A inizio stagione qualcuno pensava che sarebbe bastato un nuovo allenatore per cambiare la squadra, composta sempre dagli stessi calciatori e con pochissimi elementi di qualità. Sarri ha portato un modulo diverso, idee nuove e delle alternative di gioco. Ma i giocatori sono sempre quelli. Nel corso negli anni il club ha puntato sulla quantità, e non sulla qualità dei giocatori“.

La Lazio nell’anno del ritorno in Champions League ha rinunciato a fare il salto di qualità - sottolinea sulle frequenze di RadioSei l’ex capitano laziale - pensavamo che almeno dopo tanti anni il club potesse fare un passo in più. Non dobbiamo pensare che in questi anni la Lazio abbia speso pochi soldi: i dirigenti ne hanno sperperati tanti, i soldi sono stati spesi male. E poi, non ha mai reinvestito le risorse delle cessioni: se i dirigenti avessero investito i 30 milioni della cessione di Correa, avrebbero aumentato la qualità della squadra, che è poca. La Lazio ragiona sulla speranza. Spera che le cose vadano bene, che i calciatori rendano più di quanto non abbiano nelle corde, e va avanti così“.

“A Sarri il mercato non gli piace. É un uomo da campo, cerca di migliorare il materiale che ha, non è un tecnico che chiede giocatori specifici alla società, al limite può indicare ai suoi dirigenti le caratteristiche. Nel prossimo mercato non mi aspetto un Sarri che batta i pugni sul tavolo e chieda il giocatore. Il tecnico farà presenti le criticità riscontrate in questi mesi, alcune delle quali avrebbero potuto e dovuto essere previste dalla società. Ora quel che serve è che Sarri faccia un passo verso i calciatori, ma i calciatori ne dovranno fare almeno tre verso le richieste dell’allenatore“.