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Lazio News: Il Sarrismo è per pochi, il tecnico “taglia“ la rosa

Maurizio Sarri e Giovanni Martusciello

L'allenatore biancoceleste ha scelto pochi uomini mettendo fuori dal suo progetto tecnico diversi elementi dell'organico

redazionecittaceleste

Le prime quattordici partite di campionato hanno prodotto in casa Lazio gli stessi punti in classifica. Ma il cambio dell’allenatore ha portato una sostanziale novità allineano di Formello. Il nuovo tecnico Maurizio Sarri ha abolito il turn over, facendo giocare quasi sempre gli stessi elementi. Tale decisione ha svelato il reale valore della rosa della Lazio, fino alla passata stagione camuffata da Simone Inzaghi, fin troppo riconoscente verso il club e quei dirigenti che lo avevano voluto sulla panchina laziale. Nelle ultime stagioni, l’attuale allenatore dell’Inter aveva coinvolto tutti i giocatori dell’organico. Da quest’anno la filosofia all’interno del Training Center di Formello è cambiata.

Sarri si fida soltanto di pochi giocatori. Ha saputo dare un ruolo da protagonista a Cataldi, da un paio di stagioni in ombra. Sta cercando di disegnare un nuovo ruolo per Lazzari, che come terzino non sta dando le risposte adeguate all’allenatore. Ha concesso una fiducia a tempo a Strakosha, ripagata nel peggior modo possibile in quel di Istambul. La bocciatura dell’albanese, nonostante le prestazioni poco convincenti di Reina, più che una scelta tecnica è stata un’autodifesa personale. Ha coinvolto Raul Moro e Luka Romero, poco più che ragazzini, nel suo progetto tecnico per cercare di far crescere due elementi che potrebbero - ma non è scritto da nessuna parte - diventare calciatori utili per la prima squadra. E tutti gli altri?

Gli altri non giocano. Perché non sono tecnicamente adeguati per ricoprire un ruolo all’interno di una squadra importante come la Lazio. Il neo acquisto Kamenovic non è stato inserito nella lista consegnata alla Lega Calcio. Né in quella per giocare l’Europa League. Con lui, sono finiti ai margini anche Vavro - già bocciato da Inzaghi - Akpa Akpro, Escalante, Muriqi, Andrè Anderson. Per non parlare di Jordan Lukaku, Durmisi e Jony, finiti direttamente fuori rosa. Sarri non è un tecnico che scende a compromessi. Lo dimostra la sua storia personale, e il suo modus agendi che lo spinge sempre a tirare dritto per la propria strada, anche quando converrebbe intraprendere percorsi differenti.