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Lazio-Milinkovic, prove di divorzio. Dopo le inconprensioni arriva la multa

redazionecittaceleste

A far suonare il primo campanello d’allarme era stato l’agente del calciatore serbo Mateja Kezman. “Con tutto il rispetto per la Lazio, Sergej è un giocatore per un grande club del futuro - aveva annunciato qualche mese fa l’ex attaccante, oggi procuratore - e sono sicuro che presto sarà il momento per vivere una nuova avventura e nuovi sogni. La Juve, a mio parere, è ancora un grande club e penso che per chiunque sia un onore giocare per quel club. Vedremo cosa ci porterà domani, quale sarà la strada che gli indicherà Dio”.

Dichiarazioni che avevano fatto tremare i polsi dei tifosi laziali, ma che non avevano generato alcuna reazione da parte dei dirigenti e dell’allenatore della Lazio.

Arrivati a metà della stagione, l’ora del divorzio sembra quanto mai vicina. E anche questa, appare una condivisione di intenti. Da una parte c’è il giocatore, che ormai si sente pronto per spiccare il volo verso club con ambizioni più grandi, dall’altra c’è la società che sempre alle prese con l’indice di liquidità, troverebbe nella cessione di Milinkovic quelle risorse necessarie per affrontare la rifondazione auspicata da Sarri. Per il centrocampista serbo questo sembra essere l’ultimo campionato in biancoceleste. Milinkovic è in rotta di collisione con il tecnico e con la società. Trattenerlo ulteriormente non avrebbe senso. La cessione sarà l’epilogo di una storia a lieto fine: per il giocatore, per la società, per l’allenatore. Per tutti, tranne per i tifosi.