Gli avvenimenti da moviola nel ventiquattresimo turno di Serie A. Analizzata la prova del signor Gianluca Aureliano della sezione di Bologna
Primo Tempo
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Primi 15 minuti che scorrono via con Aureliano che interviene un paio di volte in una gara che inizia a ritmi bassi dal punto di vista agonistico. Proteste biancocelesti al 18°: Zaccagni elude l'intervento di Martins in area, scarica la palla a rimorchio e subendo l'intervento di Izzo, Manganiello lascia correre e dal Var tutto tace, incredibilmente. Questo soprattutto pesando a Firenze, quando una situazione del genere sfociò in un rigore per la Viola. Manca al 36° il cartellino a Pedro Pereira che stende due volte, nel giro di pochi minuti, Zaccagni. Aureliano fischia ma nasconde i cartellini. Non demorde Pereira che riesce a farsi ammonire al 45°: ennesimo intervento in ritardo, questa volta su Pedro, sanzione inevitabile.
Secondo Tempo
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Si apre sulla falsa riga del primo tempo una ripresa in cui Aureliano interviene sporadicamente se non per segnalare il secondo e il terzo gol dei biancocelesti. Il dominio territoriale e non solo dei biancocelesti rende inoffensivo il Monza che appare molto rinunciatario con il fischietto di Bologna che per lunghi tratti è spettatore non pagante all'Olimpico. Dopo 80 minuti di dubbi arriva la risposta: il Var c'è e interviene per assegnare rigore agli ospiti, galeotto il braccio di Lazzari, troppo largo in occasione di un cross del Monza. Il resto della partita scorre via senza altro da segnalare.