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Lazio, Moreno: “Maximiano? Saprà farsi valere, l’anno scorso ci ha salvato”

redazionecittaceleste

Le parole dell'ex tecnico del Granada, squadra in cui lo scorso anno ha potuto allenare il portiere portoghese che ha avuto ottimi risultati

Ha pesato come un macigno nei primi mesi della sua avventura alla Lazio quel cartellino rosso preso ingenuamente dopo circa cinque minuti dall’inizio del campionato di Serie A. Da quel Lazio-Bologna Luis Maximiano è rimasto cinque mesi a guardare i compagni. E ora proprio da Lazio-Bologna potrebbe ripartire. Proprio quest’oggi in Coppa Italia potrebbe infatti riassaggiare il campo dopo un’assenza che dura ormai dal 14 agosto. Eppure Robert Moreno non ha dubbi: “Spesso con me è stato il salvatore, ha la forza mentale per reagire”. Il tecnico, per anni vice di Luis Enrique e lo scorso anno sulla panchina del Granada, è stato infatti intervistato dal Corriere dello Sport per parlare del portiere portoghese. Queste le sue parole.

Moreno, da titolare nel suo Granada a riserva a tempo indeterminato qui a Roma. Cosa bisogna aspettarsi da Maximiano?

Ha iniziato giocando, poi non ha recuperato la titolarità. Sono sicuro che si farà apprezzare quando Sarri gli darà un’occasione. Non ho potuto seguirlo con continuità, ma è uno di garanzia”.

Sono sorti dei dubbi dopo quel debutto-disastro...

Secondo me ha tutto per essere un portiere di alto livello. Certo, la condizione mentale è un elemento fondamentale. Luís ha qualità evidenti nelle parate e nella reattività. E poi è giovane, è un altro punto di forza. Ora davanti ha Provedel, uno di esperienza, però penso che abbia la possibilità di farsi valere. È scontento di non giocare, comunque sta vivendo la situazione da professionista”.

Com’era il suo rendimento l’anno scorso?

È stato eccellente in una situazione difficile, la squadra non ha trovato continuità, lui in molti momenti è stato il nostro salvatore. È migliorato nel gioco coi piedi, non era nelle sue doti, è cresciuto con il lavoro e la forza di volontà”.

Insomma, è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista.

È un ragazzo con le idee chiare. Sa quello che vuole e fa di tutto per raggiungere gli obiettivi. Ha una bella mentalità, non ho dubbi”.

L’ha sentito in questi mesi?

No, non parlo spesso con i miei ex calciatori. Mi ha inviato un messaggio molto carino dopo il mio addio al Granada. Mi disse che aveva anche un’altra opzione in Italia, ma da subito si era convinto di andare alla Lazio. Ora gli mando un forte incoraggiamento”.

Cosa pensa della Lazio e di Sarri?

Il club sta facendo un grande lavoro con Lotito da molti anni. Era la squadra rivale quando ero alla Roma, il mio giudizio è un po’ condizionato. Sarri è un grande allenatore, non lo conosco di persona, ma credo sia un super lavoratore. È energico, lavora molto tatticamente, ha personalità. Allenare in Italia non è semplice, c’è molta concorrenza. Ha dimostrato tanto nelle squadre in cui è stato. Per alcuni aspetti è un esempio: come me viene dal basso, dalle categorie minori, anch’io lavoravo in banca. Ha dimostrato che tramite il lavoro, lo sforzo e la perseveranza si possono raggiungere grandi obiettivi”.

Un giudizio sul campionato italiano?

È attraente. Mi piace l’Italia, dopo l’esperienza al Monaco ho vissuto per un anno a Milano. Anche alla Roma sono stato bene, in Serie A ci sono grandi capacità a livello tattico, tanta professionalità di club e giocatori, i tifosi sono passionali. Si vive il calcio in modo simile alla Spagna”.

Le differenze maggiori tra Liga e Serie A?

In Spagna si pensa un po’ di meno alla tattica e di più ad attaccare. In Italia si studiano meglio i moduli rivali, poi ci alcuni allenatori come Conte, Sarri e De Zerbi che hanno portato a una piccola rivoluzione. Liga e Serie A adesso sono un gradino sotto alla Premier League”.