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Lazio al Nasdaq, cosa significa? Lo scenario oggi e gli spiragli futuri
Un gesto di prestigio e poco altro, almeno per il momento. Questo è il significato della closing bell suonata al Nasdaq ieri sera alle 22 italiane da parte di Enrico Lotito. Quanto fatto dalla Lazio è infatti un qualcosa che viene concesso alle società quotate o ai vip, ma che può essere anche pagato. In realtà, però, si tratta anche del tentativo di aprire una strada verso nuovi orizzonti. Nessuna società oggi è direttamente quotata nella borsa statunitense. Neanche il PSG che ha suonato a sua volta la campanella in passato e neanche il Cadice, non direttamente almeno. Gli spagnoli lo sono infatti tramite Nomadar, una sua controllata.
E proprio questo modello potrebbe aver dato spinto a Claudio Lotito. Del resto Emanuele Floridi, che ha accompagnato Enrico Lotito a New York, ha rapporti con l’imprenditore italo-americano Salvatore Palella (suoi gli advisor Deloitte Legal e lo studio Rosestandt), che ha acquisito Everli e che da mesi lavora per quotarsi al Nasdaq tramite una fusione con la Spac (Special Purpose Acquisition Company) chiamata Melar Acquisition Corp. Cosa c’entra con la Lazio? Nulla, in maniera diretta almeno. Ma gli investitori e gli sponsor coinvolti sono gli stessi che potrebbero aiutare la Lazio sul progetto Flaminio insieme a Legends, con cui è sempre vivo il pre-contratto firmato ormai un anno fa.
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