Interviene anche la Curva Nord a prendere posizione sulla vicenda legata ai presunti cori segnalati durante il derby di domenica scorsa, segnalati anche dal Giudice Sportivo e condannati dalla stessa società biancoceleste. Tramite i profili social della tifoseria organizzata biancoceleste, la Curva Nord ha risposto in modo abbastanza netto. Questo il comunicato. “Che belli i benpensanti che come al solito sono subito pronti a scagliarsi contro la Curva Nord, puntando il dito contro gli Ultras Laziali. Quei benpensanti che si sono scandalizzati per un coro goliardico cantato da tutti i tifosi, famiglie comprese. Un coro che di antisemita nel vero senso della parola non ha assolutamente nulla. Provate a dimostrare il contrario!
![](https://components2.gazzettaobjects.it/rcs_gaz_gazzanet-layout/v1/gazzetta-common/assets/img/ext/logos/icon-gn-video-overlay.png?v=c9442717b705522291f9efd4d5faf7b4)
![](https://prd-images2-gazzanet.gazzettaobjects.it/ylj2w5KdfFyzTqv9ccX7YPpkNWM=/712x402/smart/www.cittaceleste.it/assets/uploads/202211/549cea75be51de6fa7193c324134efae.png)
news
Lazio, la Nord risponde alle accuse. E non manca una stoccata alla società
Gli stessi benpensanti che hanno accettato in silenzio, con la coda tra le gambe, di partecipare ad un Mondiale in Qatar dove i diritti umani vengono calpestati quotidianamente e dove le donne vengono fustigate e lapidate ogni giorno. Benpensanti che si sono venduti al denaro piegando la testa dinnanzi ad uno dei Paesi più antisemiti, omofobi e dittatoriali della storia e che hanno chiuso gli occhi davanti agli oltre 6500 lavoratori morti durante la costruzione dei nuovi stadi. Benpensanti che hanno avallato le frasi dell'ambasciatore del Qatar "l'omosessualità è un disturbo mentale”.
Ma quando ci sono i soldi di mezzo, si sa, tutto è concesso! E nessuno ne parla di questo schifo. E poi ci sono i benpensanti della nostra società, la Lazio, che non hanno perso un minuto nel condannare l'episodio, che è andata dietro ai soliti giornaletti di partito che hanno montato il caso sul nulla, non tutelando in primis i propri tifosi (noi ci siamo abituati) e poi i tesserati stessi venuti sotto la curva a festeggiare il derby vinto. L'importante era prendere le distanze e dissociarsi. Noi ci difendiamo da soli, lezioni di moralità non le abbiamo mai prese da nessuno! Ultras Lazio”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA