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Lazio, l’assessore Onorato: “Flaminio? Ecco i motivi del no alla Roma Nuoto”
La questione Flaminio si arricchisce di ulteriori novità importanti: è infatti giunta la definitiva bocciatura al progetto presentato dalla Roma Nuoto. A fare chiarezza sulla posizione del Campidoglio ci ha pensato l'assessore allo Sport, Alessandro Onorato, il quale ha elencato le motivazioni che hanno portato alla bocciatura del progetto. Di seguito le sue dichiarazioni:
"Il Flaminio ha un vincolo, quello di essere uno stadio per ospitare manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. Era nato con una dotazione di posti che negli anni ha subìto una riduzione, a seguito della modifica dei vari piani di sicurezza, passando da oltre 40mila a oltre 20mila, ultima capienza garantita in occasione del Sei Nazioni di rugby diversi anni fa. Il progetto della Roma Nuoto cambia la destinazione della struttura, viene meno la vocazione di grande impianto per ospitare manifestazioni sportive nazionali e internazionali e lo trasforma in un grande impianto sportivo, con all'interno piste di pattinaggio piscine, campi di padel e introduce una rete commerciale di 2.500 mq nell'area.
L'aggiunta della Roma Femminile? Gioca all’impianto comunale Tre Fontane e quando c'è stata la possibilità di un 'avanzamento' di questa squadra nella Champions League il delta non è stato tra i 3mila posti del Tre Fontane e i 7.500 posti del Flaminio proposti dalla Roma Nuoto, ma si è direttamente andati sullo stadio Olimpico. Com'è accaduto per le semifinali. Stessa cosa per la Lazio Femminile, che gioca a Formello".
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