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Lazio ora vanno messe le ali. Zaccagni e Felipe già alla prova del nove

redazionecittaceleste

Ingolfati, sconclusionati e spesso fini a se stessi. Zaccagni e Felipe sono alla ricerca di loro stessi. Venerdì sarà già decisivo per loro

Lazio-Inter è da sempre una gara speciale. Negli ultimi anni la sfida sta assumendo una valenza particolare. Dallo spareggio Champions griffato Vecino (ancora in neroazzurro) fino al gol di Felipe Anderson causa di infinite ma immotivate proteste interiste. Nonostante sia solo la terza giornata di campionato la partita di venerdì ha già una particolare importanza. La Lazio sarà chiamata al primo big match stagionale e dovrà necessariamente invertire la tendenza negativa vista lo scorso anno negli scontri con le pari grado. Fare punti sarà fondamentale anche per quanto riguarda la classifica. Un ulteriore passo falso comporterebbe già un distacco importante con la parte alta della classifica. La Lazio ora deve mettere le ali: in senso figurato ma anche in quello pratico. Zaccagni e Felipe Anderson sono già chiamati alla prova del nove dopo le prestazioni poco convincenti contro Bologna e Torino

Zac

L'ex Verona ha mostrato a sprazzi il suo talento lo scorso anno. Nel periodo tra febbraio e marzo Zac è stato un vero e proprio valore aggiunto capace di giocate di particolare caratura e importanza. Con il finire del campionato, tuttavia, le sue prestazioni sono andate via via calando e già dal ritiro di Auronzo di Cadore il Zaccagni visto è apparso ancora ben lontano da quello ammirato nel bimestre dello scorso campionato. Un solo vero spunto in due partite, un assist al bacio per Marusic che poi si è visto sbarrare la porta da Milinkovic-Savic. Pesa, tuttavia, l'errore sul rigore causato in favore del Bologna che, anche se inutile al 90°, rimane una disattenzione importante. Il classe '95 ha mostrato il suo talento e i tifosi lo scorso anno ne sono stati rapiti, ora è il momento di rimetterlo in campo.

 

Pipe

Felipe è da sempre croce e delizia dei tifosi della Lazio. Si diceva che quando in campo scendeva Alen Boksic i tifosi dovevano sperare nella buona luna del croato. Discorso analogo per Pipe che, quando accende il suo interruttore, è un giocatore potenziale incubo di tutte le difese. Proprio nella difesa il brasiliano ha mostrato un netto miglioramento, ripiegando con intelligenza e tempestività. Felipe, tuttavia, rimane pur sempre un'ala e ritrovare il piglio con le giocate offensiva deve essere per lui un imperativo. Sarri crede in lui più che in chiunque altro: 50 partite del tecnico sulla panchina della Lazio e 50 presenze di Felipe. Il mister si fida, ora è il momento di ricambiarla.