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Lazio, ora Isaksen fa la differenza. Dal nuovo anno è un altro giocatore

Isaksen
Milan-Lazio è stata la consacrazione di Isaksen. Il danese, da inizio 2025, è regolare e decisivo nelle prestazioni. Deve continuare così
Stefania Palminteri Redattore 

La Lazio deve ormai mettere alle spalle l'ottima prestazione e i tre punti, pesantissimi, riscossi contro il Milan a San Siro nell'ultima giornata di campionato. Giovedì c'è un impegno cruciale che segna la stagione dei biancocelesti: l'andata degli ottavi di finale di Europa League contro il Viktoria Plzen.

Tuttavia, bisogna soffermarsi sul grande periodo di forma che sta vivendo Gustav Isaksen. Il 2025 sembra aver sbloccato il potenziale del giovane danese e i tifosi se ne sono accorti, definitivamente, dopo il super-gol al Napoli; il secondo in campionato dopo quello dell'andata.

Al Meazza è stato, a dir poco, decisivo: prima ha fatto recapitare un rosso -sacrosanto- a Pavlovic; poi si è preso un rigore, decisivo per portare a casa i tre punti, trasformato grazie alla freddezza e all'esperienza di un campione senza età come Pedro. Dal gol ai partenopei, il numero 18 si è evoluto.

Isaksen è l'esempio che, se si segue il percorso dettato da mister Baroni, tutto va nella direzione giusta. Lo ha schierato titolare, gli ha dato fiducia e continuità. Ora punta l'uomo, crea superiorità e tira fuori anche delle doti tecniche nel dribbling da non sottovalutare: ora  entrambe le fasce della Lazio spingono.

La scintilla è stata improvvisa: fino a poche settimane fa le sue prestazioni erano saltuarie. Era irregolare nelle prestazioni, tirava poco - e male- e non sembrava avere solidità mentale tanto da poter prendersi la responsabilità di decidere una partita in solitaria. Ora tutto è cambiato e l'allenatore Baroni si gode il nuovo - e speriamo definitivo- Gustav Isaksen.