cittaceleste news Lazio, Pancaro: “Sarri? Ottimo allenatore, senza innesti però è difficile. Baroni…”

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Lazio, Pancaro: “Sarri? Ottimo allenatore, senza innesti però è difficile. Baroni…”

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Così Giuseppe Pancaro in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera sull'attuale momento che sta attraversando il club biancoceleste
Edoardo Pettinelli Redattore 

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In una lunga intervista rilasciata ai taccuini del Corriere della Sera, Giuseppe Pancaro ha analizzato il momento che sta attualmente vivendo la Lazio sul fronte mercato ed ha espresso il proprio parere sul ritorno di Maurizio Sarri. Di seguito l'intervista completa:

"Vista la situazione, mi piacerebbe vedere un’apertura tangibile verso i tifosi. Bisogna creare un rapporto forte, la gente sarà sicuramente pronta a sostenere la squadra. Mi piacerebbe che Lotito si ispirasse a De Laurentiis".

Quali devono essere i primi passi della società?

"Bisogna parlare in modo chiaro, dire a tutti, allenatore, giocatori e tifosi, come stanno le cose. Bisogna creare un gruppo che sia pronto ad affrontare il momento. Senza chiarezza le difficoltà si vivono con maggiore fatica. Alla gente deve essere consentito di stare vicino alla squadra. L’energia per reagire può arrivare proprio dal popolo biancoceleste".

Ha la sensazione che la Lazio si sia ridimensionata in questi ultimi anni?

"Onestamente sì. Squadre come Fiorentina, Bologna e Como, potendo investire sul mercato, potrebbero strutturarsi meglio della Lazio. Non è un momento semplice. Serve molto orgoglio, serve senso di appartenenza. Mi piacerebbe vedere la società dare importanza a questo aspetto".

Sarri potrà fare meglio di quanto fatto da Baroni nel 2024-25?

"Sarri è un ottimo allenatore, forse il migliore fra quelli a disposizione. Senza innesti però è difficile. Per me Baroni ha ottenuto il massimo, facendo un ottimo lavoro. Viste le potenzialità della squadra fare meglio era arduo. Per questo senza mercato la situazione si complica".

Cosa manca alla società, come struttura, rispetto a quella di inizio anni 2000?

"Fare paragoni fra il club attuale e quello dei miei anni è impossibile. Sono due modi diversi di operare. La Lazio di Cragnotti sceglieva i giocatori più forti in circolazione per vincere o almeno competere in tutte le competizioni. I calciatori migliori al mondo sceglievano noi perché la squadra attirava i più ambiziosi. Questa società, invece, deve muoversi senza mai sbagliare nulla".

Quale può essere l’obiettivo stagionale?

"Col mercato bloccato la squadra, che necessiterebbe di rinforzi, difficilmente può fare meglio dell’anno scorso. Può arrivare sesta, forse quinta, ma sognare, così, è difficile".

Come giocatore lei come si sarebbe sentito a scoprire che il mercato è bloccato?

"Difficile rispondere perché a me, in carriera, una situazione del genere non mi è mai capitata. Penso che valga quanto

detto prima: la società deve parlare con chiarezza con i propri tesserati".

I leader dello spogliatoio devono prendere la situazione in mano?

"Le linee guida è giusto che sia il club a dettarle. Sono i dirigenti che stanno all’apice della piramide e gli input devono partire da loro. I leader si devono adeguare, assicurarsi che nello spogliatoio si faccia fronte comune. I giocatori ora devono

esclusivamente pensare a fare il massimo. La squadra deve avere la testa libera. Questa situazione non deve appesantire chi va

in campo".