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Lazio, Pancaro: “La società deve costruire una squadra intorno a Sarri. Sogno…”
Intervenuto ai microfoni de La Repubblica, l'ex difensore biancoceleste Giuseppe Pancaro, ha detto la sua sulla situazione allenatore in casa Lazio e non solo.
“Sogno di allenarla. Non dimenticherò mai l'amore viscerale dei tifosi. Si meritano il meglio”.
Pancaro, cosa pensa del ritorno di Sarri alla Lazio?
“Una situazione un po' strana, torna dopo appena un anno. Ora la società deve costruirgli una squadra per competere. Se non vuole cadere nell'anonimato, la Lazio deve investire”.
Con la sua filosofia di gioco può risollevare la squadra?
“La speranza è che riesca. In passato ha dimostrato di essere un bravissimo allenatore".
Quanto è "sarriana" questa Lazio?
"Ci sono elementi buoni, da Zaccagni a Castellanos, ma bisogna aggiungere un giocatore per reparto per tornare in Europa".
Pedro è uno dei fedelissimi di Sarri.
"Merita la conferma. È un giocatore con una mentalità importante, fondamentale per lo spogliatoio".
Senza coppe europee, Sarri può replicare quanto fatto da Conte a Napoli?
"No, se non si comprano i giocatori forti".
Che idea si è fatto sul divorzio anticipato con Baroni?
"Mi è dispiaciuto. Era il primo anno su questa panchina e ha lavorato bene. La sua Lazio a tratti ci ha fatto divertire. Aveva un’anima. Per questo l'avrei tenuto, dandogli la possibilità di lavorare".
Lei qui ha vinto tanto.
"Ho un ricordo bellissimo di quegli anni, soprattutto dell'amore viscerale dei tifosi".
Sente ancora i protagonisti di quelle stagioni?
“Sento molto Simone Inzaghi, Favallo, Negro, Veron. Ho un bel rapporto con Bobo Vieri".
Inzaghi lo ha chiamato, dopo la finale di Champions persa?
"No, faccio passare un po' di giorni. Mi è dispiaciuto e sicuramente gli farò una telefonata. Purtroppo molti stanno già dimenticando quanto bene abbia fatto".
Un ricordo speciale di quegli anni?
"Ormai si è detto tutto. Il mio pensiero è per Eriksson e Sinisa Mihajlovic".
Ha giocato e vinto anche in rossonero. Cosa succede al Milan?
"L'errore è stato mandare via Paolo Maldini, che era riuscito a ricreare l'ambiente giusto".
Lei ora cosa fa?
"Alleno. Dopo l'esperienza al Monopoli, sono in attesa di una nuova squadra".
Pensa che il gap tra squadre del Sud e del Nord stia diminuendo?
"Aurelio De Laurentiis, con una gestione intelligente, ha dimostrato che si può anche vincere al Sud".
A quale allenatore si ispira?
"Ho avuto dei maestri straordinari: Ancelotti, Trapattoni, Tabarez".
Se dovesse sceglierne uno?
"Eriksson".
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