Vai nel canale Telegram di Cittaceleste >
news
Lazio, Peruzzi: “Non mi pento di aver lasciato il calcio. Divenni portiere perché…”
Intervenuto ai microfoni di Vivo Azzurro Tv, Angelo Peruzzi ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera. L'ex portiere ed ex dirigente della Lazio, poi, non rimpiange di aver lasciato il calcio, dedicandosi oggi ai suoi hobby preferiti e alla sua famiglia. Queste le parole di Peruzzi: "Non mi è mai fregato nulla di essere bravo o meno, volevo solo far bene. Mi dispiacevo tantissimo se sbagliavo. Ho lasciato il mondo del calcio, non me ne pento.
Sto bene così come sto, senza frenesia di dover rientrare o altro. Mi basta vivere con le cose più semplici, godendomi di più la famiglia e facendo ciò che voglio. Vivo ancora a Blera, ma fuori dal paese, nella natura. Mi piace curare l’orto, zappare la terra: cose semplici, che mi danno gioie. Gli inizi? Quando avevo dieci anni dovevamo giocare una partita di scuola, il classico sezione A contro sezione B. Non c’erano ruoli definiti, la maestra ci fece saltare dentro la porta per vedere chi riusciva a toccare la traversa: lo feci, così venni messo in porta.
Da lì in poi, un po’ alla volta, la cosa mi piacque, anche perché le doti da numero 10 non è che fossero chissà cosa. Tyson? Non mi piaceva poi così tanto. Liedholm però era una grandissima persona, davvero eccezionale. Aveva una simpatia stranissima: faceva delle battute con atteggiamento serio, non sapevi mai se dovessi ridere o meno. Per la mia carriera è stato fondamentale: mi fece esordire, quando avevo 17 anni e voleva che restassi a fare il secondo portiere della Roma, anche se prima si usava mandare i giovani a farsi le ossa in Serie B.
Invece ebbe in me una fiducia enorme. Parlava poco, ma ti faceva capire molte cose. Era simpaticissimo, molto affettuoso. Più che vincere una coppa è l’affetto dei tifosi che mi ha dato soddisfazione: ogni volta che sono tornato da ex ho ricevuto gli applausi della curva. Quando vai via e l’anno successivo hai delle dimostrazioni di affetto simili è una grande gioia: vuol dire aver fatto bene avendo lasciato un buon ricordo ed essendo stati corretti. Personalmente questo vale come vincere un trofeo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA

