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Piscedda: “Questa squadra come la mia Lazio. Rovella e Guendouzi…”

Massimo Piscedda
Le parole dell'ex calciatore biancoceleste, intervistato da Il Tempo, il quale ha analizzato le prime due giornate della squadra di Sarri
Stefania Palminteri Redattore 

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Massimo Piscedda, ex calciatore della Lazio, è stato intervistato da Il Tempo ed ha detto la sua sulle prime due giornate di campionato che hanno visto protagonisti i biancocelesti. Di seguito le sue dichiarazioni:

Che cosa hanno detto le prime due giornate di campionato sul valore di questa squadra?

"Dopo la batosta dell'esordio, era doveroso presentarsi all’Olimpico con una prestazione di carattere. Mi aspettavo una reazione del genere contro una squadra che mi è sembrata molto in difficoltà. Mi è piaciuta l’umiltà dei calciatori".

La pausa nazionali può compromettere qualcosa?

"Non credo sarà difficile mantenere questa mentalità. Quando i giocatori ritornano dalla Nazionale sono più carichi mentalmente. Ci può stare la sconfitta contro il Como, che non è il Real Madrid com’è stato dipinto. La Lazio lo aveva agevolato. Questa è una buona squadra come lo era stata la scorsa stagione, ora mi aspetto questa partita anche a Reggio Emilia".

Nell'anno in cui la Lazio ha subìto il blocco del mercato, qual è l'aspetto al quale aggrapparsi?

"Sicuramente bisogna trovare qualcosa nella forza del gruppo. Lo ripeto, a me questa squadra piace perché comunque mantiene la sua umiltà. Il valore oggettivo questa formazione ce l'ha, lo abbiamo visto anche nella scorsa stagione. Tu puoi anche essere la settima squadra del campionato, ma se tu giochi bene e le altre davanti inciampano potresti anche raggiungere un risultato importante".

C'è qualcosa che accomuna la Lazio dei -9 punti in classifica e questa di oggi?

"Il carattere che ha tirato fuori nella partita di domenica scorsa contro il Verona. Quella voglia che invece non si era vista all'ultima giornata dello scorso campionato in quella prestazione ignobile contro il Lecce. Con l'Hellas invece ho visto una squadra diversa, che conosce i propri limiti ma che li supera con la cattiveria agonistica".

A livello individuale, quale calciatore le sta piacendo più degli altri?

"Mi piacciono i calciatori che in questa stagione stanno rischiando un po' di più. Faccio gli esempi di Guendouzi e Rovella: il francese contro il Verona è andato al tiro più volte e ha anche trovato il gol, cosa che lo scorso anno non gli è praticamente mai riuscito anche perché si giocava in un modo diverso. Rovella invece sta osando un po' di più: qualche palla in verticale e le famose filtranti che non vedevo fare da tantissimo tempo".

E questo è merito di Sarri...

"I giocatori acquisiscono fiducia nelle cose che gli dice l'allenatore. Giocare senza paura, senza dover pensare che sbaglieranno la giocata. Ecco, questo magari lo scorso anno non lo vedevo più di tanto".