Arrivò da Montevideo nell’estate del 2007. E la prima impressione fu quella di un portierino disincantato. Aveva ventuno anni, e l’arduo compito di sostituire un monumento come Angelo Peruzzi. La Lazio fu costretta a virare su Fernando Muslera quando - in maniera del tutto inaspettata - emersero dei problemi per il tesseramento di Juan Pablo Carrizo, già acquistato dal River Plate. Il portiere uruguagio viene ingaggiato al termine del mercato: nella prima non viene convocato, alla seconda giornata va in panchina. Fa il suo esordio contro l’Empoli, e la Lazio di Delio Rossi pareggia. Poi altre tre partite, prima della prestazione traumatica.
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Amarcord Lazio: Muslera, papere e trionfi del portierino sudamericano
Acquistato in extremis per il mancato tesseramento di Carrizo, il portiere uruguaiano riuscì a farsi apprezzare dopo un avvio incerto
All’Olimpico si gioca Lazio-Milan, la formazione di Ancelotti prende a pallonate la squadra biancoceleste. Finisce cinque a uno per i rossoneri. Le responsabilità sulla cinquina milanista grava tutta sulle spalle dell’arquero di Montevideo. Nel post partita, Muslera palesa una serenità buddista; risponde alle domande col sorriso sulle labbra. Dopo la doccia, il portiere sudamericano ha già messo alle spalle la sua prestazione disastrosa. La prova contro il Milan gli costa la titolarità del ruolo, assunta dall’esperto Marco Ballotta. Muslera per buona parte del campionato guarda i propri compagni dalla panchina, nel finale di stagione gioca altre quattro partite. Nella sconfitta casalinga contro il Palermo, para un rigore ad Amauri.
Durante l’estate, arriva Carrizo. Muslera trascorre l’intero girone di andata in panchina, giocando le partite di Coppa Italia. Ma alla fine, Delio Rossi lo lancia come titolare al posto dell’inaffidabile Carrizo. Pian piano Muslera fa valere i propri pregi. Compie un capolavoro nella finale di Coppa Italia contro la Sampdoria. Para due rigori, trascina la Lazio alla vittoria. Nell’estate successiva si ripete. Nella finale della Supercoppa Italiana disputata a Pechino contro l’Inter di Mourinho gioca un’altra partita sensazionale. Muslera alza un muro davanti a Milito e compagni, la Lazio può alzare un altro trofeo. Con l’Uruguay arriva terzo al Mondiale sudafricano. Nell’estate del 2011 viene ceduto al Galatasaray in cambio dell’albanese Lorik Cana: per la Lazio non è propriamente un grande affare.
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