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Lazio e storie tese: rapporto assurdo con i cartellini rossi. Non è un caso che…

Stefania Palminteri Redattore 
L'assurdo rapporto tra la Lazio di Baroni e i cartellini rossi: i dati sulle espulsioni nelle gare disputate dai biancocelesti sono horror

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La Lazio di Baroni e le storie tese. Un rapporto assurdo con i dati relativi ai cartellini rossi e non solo. Ne è arrivato un altro - l'ennesimo della stagione - nel match contro la Juventus, a farne le spese è stato Kalulu. Qualche scaramuccia tra lui, CastellanosRenato Veiga su un'ammucchiata su un calcio di punizione, quindi il fattaccio: un contrasto vigoroso, non eccessivamente violento, e la reazione del francese. Una manata gratuita e volontaria al volto dell'argentino. Massa non vede da campo, Mazzoleni Chiffi nella sala Var di Lissone sì e richiamano il fischietto di Imperia al monitor: l'espulsione comminata al centrale ex Milan è inevitabile.

Ma, come detto, non è una novità nelle gare stagionali disputate della Lazio. Anzi, è l'ennesima espulsione da segnare sui tabellini: in cinquanta gare stagionali giocate dai biancocelesti gli arbitri designati match dopo match hanno comminato, tra espulsioni a favore e contro la Lazio, addirittura ventiquattro cartellini rossi. Di queste sanzioni, nove sono state inflitte a sfavore e le restanti quindici, come nella fattispecie, a favore dei biancocelesti.

Dati che, anche qualora rimanessero invariati dopo le ultime due uscite in campionato, sono horror. Per dare carattere a questo dato basti pensare alla media dei cartellini rossi estratti in media nelle gare di Serie A nella scorsa stagione: 0,18 le massime sanzioni estratte per partite nei match del massimo campionato italiano. Qui, invece, la media è decisamente più alta. Anzi, è più del doppio: riferendoci a tutte le competizioni ammonta a 0,46 cartellini rossi in media estratti nelle gare della Lazio di Baroni. Coefficiente che, riferito solo al campionato invece, tocca la bellezza di quota 0,58 espulsioni per partita.

Sì, da entrambe le parti. Ma non è un caso che, a fare da contorno alle gare dei biancocelesti, ci sia un evidente nervosismo di fondo a rovinare approcci e concentrazione. Qualcuno attribuisce il motivo solo ai caratteri focosi dei vari GuendouziCastellanos Rovella ma non può bastare: anche i dati relativi al rapporto tra i falli commessi e cartellini gialli ricevuti dai biancocelesti è sballato, servono meno di cinque falli commessi in media ai biancocelesti per ricevere un'ammonizione.

Solo tra Rovella Zaccagni - anche ieri ammonito, salterà il match del Meazza contro l'Inter - la Lazio ha ricevuto ben ventitré cartellini gialli quattro squalifiche complessive. Un'enormità. Non è un caso, quindi, che ad appesantire qualche risultato avverso di troppo e una serie interminabile di infortuni vi sia anche una forte componente di nervosismo che i biancocelesti faticano a scrollarsi di dosso. Normale, quando - potremmo dire volgarmente - la metà delle gare disputate vede un cartellino rosso estratto. E, spesso, per condotta violenta - come Kalulu ieri o lo stesso Castellanos nel derby d'andata -.