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La Lazio risponde ad Amendola: “Voliamo alto sopra le vostre ossessioni”

Lotito
La società risponde alle uscite infelici del noto attore, a due settimane di distanza da un fatto simile e sempre in diretta sui canali Rai

redazionecittaceleste

Ogni maledetto martedì, un tifoso della Lazio sa già che riceverà un attacco gratuito da parte del servizio pubblico. Belve o pavoni, avanti il prossimo...noi siamo aquile e voliamo alto, sopra le vostre ossessioni. Noi, manipolo di fratelli”. Risponde così la Lazio tramite i propri profili social all’ennesima dichiarazione di cattivo gusto nei confronti della società biancoceleste e dei suoi tifosi. Solo due settimane fa nel programma in onda su Rai 2 - Stasera c’è Cattelan… su Rai Due - il comico Rapone si era reso protagonista di un’uscita infelice: “I cori da stadio dovranno essere più inclusivi e rispettosi. Per cui sentiremo cantare brani come la mamma del laziale è una sex worker”.

A nulla era servita l’immediata giustificazione del conduttore: “Laziali stava meglio in metrica, non è una presa di posizione”. E a nulla, a quanto pare, sono servite nemmeno le immediate lamentale nate dopo l’episodio. Ieri, infatti, è andata in scena sempre su Rai 2 l’ultima puntata di Belve. Ospite di serata Claudio Amendola, che incalzato dalle domane della conduttrice si è reso protagonista di un altro attacco ai tifosi della Lazio. Di seguito lo scambio di battute andato in scena in studio.

In "Caterina va in città" ha interpretato un fascista laziale e Bertinotti le disse: "Claudio, sembravi uno di loro". Le ha fatto piacere o si è preoccupato?

"Questo conferma il 7 di attore. Il 7 è altissimo. Mi è venuto bene perché li conosco. Ho pensato a fare uno stronzo e... (ride, ndr). Non per il laziale ovviamente”.

Preferirebbe diventare laziale o fascista?

"Muoio (ride, ndr)".

Una volta le chiesero "Se messo alle strette preferirebbe diventare laziale o fascista?" e lei ha risposto "meglio fascista che laziale". Allora forse ha ragione Bertinotti…

"Boh, non lo so. Forse laziale. Forse non rispondo e me la cavo così. Comunque, ripensandoci non può succedere".

È come una pistola alla tempia…

"E allora spara (ride, ndr)”.

Mi dice una "belvata" che ha fatto nella vita? La aiuto io... Un giorno ha fatto sparire i giocattoli a suo figlio, Rocco, e gli ha detto che li avevano rubati i laziali...

"E che è una belvata quella? Quella è sopravvivenza (ride, ndr)".

Il giorno dopo glieli ha ridati dicendo che glieli hanno riportati i romanisti...

"Riconoscetemi che c'è del genio in questo. Lui aveva pianto un po' per i giocattoli spariti, poi . Lo avrei fatto spellare vivo, no forse è troppo, però un sano piantarello di prevenzione non ha mai fatto male a nessuno".

Lei poi ha detto "Dovevo intervenire subito altrimenti diceva forza Lazio e si macchiava la bocca per sempre"...

"No, questa non l'ho mai detta. Ho sempre avuto un grande rispetto per la mamma che è laziale, quindi sarebbe stata troppo offensiva".

Forse arriveranno nuove scuse, ma saranno ancora una volta vane. Soprattutto se non serviranno a evitare nuove cadute di stile o “attacchi gratuiti da parte del servizio pubblico”.