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Lazio, Romagnoli racconta il derby: “Lo sfottò? Devi sapere quando farlo”

Alessio Romagnoli
Primo episodio di My Way: partendo dalla coreografia della Nord ispirata a Shakespeare rivivi il derby con le parole di quattro biancocelesti
redazionecittaceleste

Primo episodio di My Way, produzione dei canali ufficiali biancocelesti che in quest’occasione, sfruttando la coreografia ispirata a Shakespeare della Curva Nord, rivive il derby con le parole di quattro protagonisti di casa Lazio. Parola ai romani, parola a Cataldi, Romagnoli, Pellegrini e Cancellieri. Queste, allora, le parole di Alessio Romagnoli. “Vedi questo muro, questo popolo che ti accompagna e che fa coreografie sempre più belle di anno in anno. Il derby è il derby, anche se sono stato tanti anni fuori è una partita che chiunque sente in modo particolare, soprattuto per noi. Sono emozioni che nessuno può comprendere perché è difficile da spiegare. Ed è il bello del derby di Roma perché credo sia il derby più affascinante che ci sia.

Il bello del derby è anche il modo di provocare. Ci sono provocazioni e provocazioni, fatte prima, durante e dopo il derby. Ma sono cose che nel derby di Roma ci sono sempre state, sono cose anche belle e scherzose. Poi uno deve avere la forza e la fortuna di farle al momento giusto. La mia è stata più una risposta in modo gentile e carino, senza fare nulla di polemico. È una cosa che non mi è mai interessata. Ma il bello del derby è anche questo, gli sfottò che vanno avanti da tanti anni. Il gol? C’è stato questo tocco di Felipe, poi lui (Zaccagni, ndr) è stato molto sveglio a rubare questa palla e inserirsi e fare questo grandissimo gol.

Nel loro gol del pareggio poi annullato avevo la sensazione che qualcuno fosse in fuorigioco, anche se non sapevo chi. Poi ovviamente ho sperato di aver ragione, mi sono detto: ‘Facciamo gol noi e ce lo rifanno subito? Non è il massimo, in dieci poi…’. Però c’era questa sensazione che uno di loro potesse essere in fuorigioco, fortunatamente è stato così. Siamo fortunati ad avere tanti ragazzi che vengono dalla stessa città e quasi tutti coetanei. Sei veramente teso perché la senti tanto, io cerco di sentirlo il meno possibile anche perché nei giorni precedenti provo a staccare coltamente ma è impossibile farlo del tutto durante gare così ed è anche giusto. È uno stimolo in più, per tutte le partite che uno gioca durante il campionato”.