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Il rammarico di Sarri è esplicativo: la sua Lazio può e deve fare di più

Sarri
Le parole di Sarri nel post partita sono più esplicative. Il suo rammarico è sinonimo di come la squadra può fare di più. Ora testa all'Inter

redazionecittaceleste

Parla chiaro mister Sarri nel post partita, questa partita alla fine per numero di occasioni la Lazio poteva vincerla. Lo 0-0 non delude il tecnico di adozione toscana, bensì suscita non poco rammarico per quanto creato e per quanto poco poi concretizzato. Ci sono tanti modi per analizzare un pareggio a reti bianche ma, oltre il rammarico, c'è di più. Sarri torna nella Capitale con la coscienza e la consapevolezza di aver conquistato un punto al termine di una partita in cui si è comunque sofferto. "Dal numero di occasioni avute meritavamo di vincere", Sarri analizza la partita non parlando di possibilità bensì di meritocrazia e con un po' più di lucidità sotto porta la Lazio avrebbe potuto tornare a casa con l'intera posta in palio. Il calcio di agosto, comunque, insegna come il lavoro da fare rimane ancora tanto.

Sergej Milinkovic-Savic e Ciro Immobile

Arbitro

Al triplice fischio di Piccinini, poi, gli animi biancocelesti si accendono proprio per il fatto di come il fischietto di Forlì abbia deciso di fischiare la fine della partita. L'arbitro seppure il tempo era scaduto, tuttavia già dalla rimessa laterale di Ola Aina, blocca una potenziale azione perciola biancoceleste. Immobile, ammonito poi per proteste, e compagni non ci stanno e circondano il direttore di gara. Sarri assolve i suoi sottolineando come avrebbe capito la situazione se il fischio fosse arrivato sul colpo di testa a liberare l'area e non dopo che Pedro aveva innescato il contropiede.

 

Ingressi

Buona anche la prova dei vari subentrati. Esordio nell'anonimato per Marcos Antonio che deve evidentemente entrare a pieno nella filosofia di calcio della Serie A. Cancellieri ci prova più volte e anche se non si è ancora mosso come vice Immobile l'idea è che Sarri veda in lui una pedina più che importante nella sua scacchiera. I migliori, dalla panchina, rimangono Pedro e Luis Alberto che mandano forte il messaggio di come loro si considerino, di questa squadra, due titolari.