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La costante di Sarri rimane l’attacco. La Lazio non ha perso la via del gol

redazionecittaceleste

In una stagione in cui la piacevole sorpresa è rappresentata da una difesa rinata la costante di Sarri rimane un attacco che rimane prolifico

Se la grande sorpresa della stagione biancoceleste, specialmente a memoria di quello che sono state in passato le squadre di Sarri, è la difesa; la costante per la Lazio rimane l'attacco. Anche al termine di questa prima parte di stagione il pacchetto offensivo biancoceleste si è confermato ancora tra i più prolifici della Serie A. Se, per il gioco di Sarri, il rendimento della difesa può sorprendere, quello dell'attacco è tutt'altro che inatteso. Solo conferme dunque per mister Sarri dal suo attacco con i ritmi, considerano campionato e Europa League, sono praticamente identici a quelli della passata stagione. A parità di giornate lo scorso anno i gol segnati erano 36, oggi 35.

E' diminuita la partecipazione ai gol (9 calciatori diversi quest'anno rispetto agli 11 della passata stagione) ma è più equa la distribuzione delle reti stesse. In sei hanno segnato almeno quattro gol in tutte le competizioni (Immobile, Zaccagni, Milinkovic, Luis Alberto, Felipe Anderson e Pedro), nella stagione 2021/22 erano solamente quattro. Immobile rimane la costante nelle due stagioni: lo scorso anno l'influenza degli attaccanti era più o meno la stessa (leggermente maggiore al 60%) ma oltre la metà li aveva segnati proprio Immobile (14). Solo Pedro e Zaccagni, rispettivamente 5 e 4 gol, avevano aggiunto numeri allo score del capitano. Quest'anno è stato forte l'inserimento di Zaccagni e all'ultimo anche di Romero. Ora Sarri si gode il terzo miglior attacco nell'anno solare 2022 (64 gol) dietro solo a Inter (69) e Napoli (76).