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Le braccia al cielo al triplice fischio, l'arrivo in sala stampa provato dopo una battaglia lunga quasi 100 minuti. Maurizio Sarri si gode il successo della sua Lazio, consapevole che la sofferenza e le difficoltà stanno forgiando ancor di più questa squadra. Sono 8 i punti raccolti dall'inizio dell'emergenza: non chiamatela casualità, ma il frutto di un lavoro incessante. Anzi un capolavoro. Ma il successo contro la Juventus racconta ben altro.
Altro che integralismo: mister Sarri si è snaturato, reinventandosi e andando ad assecondare le caratteristiche di un gruppo ben lontano dall'essere quello adatto al suo tipo di gioco. E allora addio al prolungato possesso palla e alla ricerca dell'edonismo calcistico, ideali non rinnegati ma - per il momento - messi da parte per fare posto a un nuovo credo: difesa e contropiede. Un'evoluzione preziosa, quasi inaspettata, ma che ha permesso a Sarri di centrare l'obiettivo più grande: ritrovare l'anima della sua Lazio. Missione compiuta.
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