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La Lazio insiste per chiudere con l'allenatore: l'obiettivo è il ritorno di Maurizio Sarri. Tra i giocatori che dovranno (ri)adattarsi agli schemi del tecnico toscano, c'è sicuramente Gustav Isaksen. Il danese aveva trovato il suo spazio nel club biancoceleste: sembrava infatti essere sbocciato definitivamente sotto Marco Baroni.
Sarri o non Sarri, il numero 18 adesso dovrà essere in grado di riconfermare le doti messe in mostra da gennaio in poi. Quando parlò dopo le dimissioni di Mau, ammise con sollievo di aver vissuto mesi complicati, pieni di dubbi e difficoltà, in particolare legati alla lingua italiana: "Finalmente lavoro con un tecnico che mi parla, che mi dice quello che devo fare. Ciò che ho sbagliato e quello in cui ho fatto bene al termine di ogni partita. Era quello che cercavo sin dall’inizio. Con i precedenti allenatori non comunicavo. Non dicevano nulla".
Ora la situazione è diversa: Isaksen ha imparato l’italiano e la comunicazione sarà più semplice a prescindere dall’allenatore. Sarri, ai tempi, ha sempre puntato forte su Felipe Anderson: adesso è tornato in patria e il danese di oggi è ben diverso da quello del primo anno italiano. Lo sa bene anche il tecnico toscano: il talento del danese va reso più costante, le basi ci sono.
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