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Resta un rebus difficile da decifrare quello legato al mercato bloccato della Lazio durante l'attuale sessione di calciomercato e ai possibili scenari per il futuro. Il provvedimento imposto dalla Covisoc - che presto verrà sostituita dalla Commissione per la verifica dell’equilibrio economico e finanziario - ha sconvolta l'ambiente biancoceleste e lo stesso Sarri, al ritorno nella Capitale. Per questo, in attesa della nuova semestrale che verrà presentata il prossimo 30 settembre, è stato necessario ribadire a più riprese l'unità di intenti che coinvolge società e allenatore.
Anche in tempi recenti: Sarri e il patron Lotito, infatti, si sono ritrovati a Formello pochi giorni fa per parlare, nuovamente, di mercato e di strategie. C'è da sbloccare la sessione invernale di mercato: Basic, Fares e Kamenovic bloccano la situazione, guadagnano rispettivamente 1,6 milione, 1 milione e 600.000 euro. Le offerte pervenute, per quanto riguarda proprio la voce ingaggi, non supererebbe quota 300.000 euro, Lotito non è intenzionato a coprire la parte restante ed è stallo. Ci sarebbe, poi, Gigot: la Lazio chiede 4 milioni di euro per liberarlo.
Non bastano le cessioni di Casale e Tchaouna, prelevati per 6,5 e 15 milioni di euro rispettivamente da Bologna e Burnley. 21 milioni incassati - senza considerare i soldi risparmiati per gli ingaggi dei due ex Lazio - sì, ma da spalmare comunque su tre annualità. Sia il club felsineo che quello inglese, infatti, si sono assicurati un accordo dilazionato con i biancocelesti, alla Lazio andranno appena 7 milioni di euro in questo esercizio. Non bastano, ovviamente: servono uscite per sbloccare il mercato di gennaio. Altrimenti sarà mercato a saldo zero, cioè pedina per pedina. Con il rischio, concreto, di vedere una cessione importante a gennaio.
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