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Tempo di test in casa Lazio, Sarri studia e sperimenta con un gruppo diverso da quello che aveva lasciato a marzo 2024. Un gruppo più giovane, complessivamente, ma anche meno inquadrato. Da Belahyane a Dele-Bashiru, il Comandante dovrà provare a far quadrare i conti senza innesti dal mercato. Lavorando, quindi, solo con i calciatori già presenti in rosa. Per farlo servirà creare il miglior contesto tattico possibile: per questo Sarri, in questi giorni, vaglia anche cambi moduli. E, soprattutto, cambi di posizione.
Lo aveva fatto alle prime battute del ritiro con Belahyane, provando a farlo lavorare qualche metro più avanti rispetto alla cabina di regia. Per quel ruolo, infatti, ci sarebbero già due contendenti: Rovella è un punto fermo della Lazio, Sarri non può rinunciare al regista classe 2001 di Segrate. Ma il ritorno di Cataldi nella Capitale amplia le prospettive e l'ex Juventus e Monza potrebbe essere, anche lui, spostato qualche metro più avanti.
Tra i due Sarri ha sempre preferito Rovella in quella zona di campo. Più mobile, più adatto a lottare in mezzo al campo ma anche più bravo a districarsi in mezzo al traffico. C'è, inoltre, un aspetto che il tecnico toscano ha sempre sottolineato in fase di costruzione: il mediano, o meglio il regista, del suo centrocampo deve giocare necessariamente a due tocchi. Rovella, innamorato del pallone e del suo possesso, è migliorato e tanto sotto questo punto di vista. Cataldi, invece, è più abituato per caratteristiche a muovere la sfera con intensità maggiore.
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