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Lazio, Sarri torna nella sua versione da “Mister 33”: il motivo di questo soprannome
Prosegue il lavoro studiato da mister Sarri per organizzare al meglio il ritiro pre-stagionale della sua Lazio. Tra i punti focali della preparazione voluta dal Comandante vi è anche e soprattutto quello di rendere nuovamente efficaci le punizioni indirette e i calci d’angolo a favore. In effetti, prima di assumere il soprannome di Comandante, Sarri era conosciuto come "Mister 33", soprannome che gli era stato dato da Fabrizio Ferrari, giornalista di Arezzo che nel 2002 seguiva il suo Sansovino in Serie D, per via del numero di schemi studiati dal tecnico toscano per i calci piazzati.
Secondo un particolare racconto, le punizioni o i corner venivano chiamati con i nomi propri di persona, come ad esempio lo "schema Loris", un modo per distrarre gli avversari e portarli a cercare questo giocatore che in verità neanche esisteva. A distanza di diversi anni, Sarri spiegò il motivo di quel soprannome: "Non vorrei deludervi, ma è una cosa nata quando allenavo nei dilettanti. Un cronista mi chiese: “Quanti schemi potete avere su palla inattiva? 30?”. Io risposi: “No, di più, 33”.
L'intenzione di Sarri di lavorare sulle palle inattive è dunque particolarmente evidente in questo ritiro di Formello, che vede quasi ogni seduta chiudersi con delle particolari esercitazioni eseguite con i diversi tiratori che si apprestano a calciare dalle fasce e dalla bandierina.
Senza Zaccagni (aggregatosi ieri per il primo pomeriggio con i compagni) si sono occupati della battuta Rovella, Cataldi, Tavares e Pellegrini. Per la Lazio c'è, da questo punto di vista, l'intento di replicare i numeri ottenuti l'anno scorso sotto la guida di Baroni riguardanti i gol siglati su situazioni da fermo, con 15 reti totali messi a segno da palla inattiva. Nell'ultimo anno, la squadra biancoceleste ha registrato un evidente crescita rispetto alla stagione con Sarri, conclusasi poi con Martusciello e Tudor.
I numeri della stagione 2023-24 sono stati quasi raddoppiati, stagione che ha visto la Lazio segnare appena otto reti complessive da palla inattiva, senza contare tra questi i due tiri di Pellegrini (arrivati contro l'Udinese) e Zaccagni (contro il Sassuolo). Storia diversa invece con Baroni, con il quale i calci piazzati si sono tramutati in fattori positivi capaci di incidere sui risultati in casa che in trasferta: in particolare, otto gol in Serie A, 6 in Europa League e uno in Coppa Italia, con specialista Romagnoli, protagonista di 5 gol contro Udinese, Roma, Porto e Viktoria Plzen, sia all'andata che al ritorno.
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