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Focus Lazio: Lavorare in silenzio, senza guardare la classifica. A marzo…

Maurizio Sarri

Il nuovo progetto tecnico fatica a prendere forma. Le prestazioni altalenanti preoccupano, ma fra tre mesi potrebbe essere un'altra Lazio

redazionecittaceleste

Una sconfitta senza appello. La Lazio ha perso in malo modo, ha fallito l’approccio, ha provato a restare dentro la partita, almeno fino alla traversa di Acerbi. Ma la sfida era già segnata da un pezzo, con una squadra - quella biancoceleste - bullizzata in mezzo al campo dai padroni di casa; difesa presa a pallonate, centrocampo annichilito dal possesso palla avversario, attacco reso inerme, ridotto ai minimi termini. Più che una partita di calcio, è stata una corrida, il Napoli ha toreado la Lazio tra gli olè del pubblico in delirio. Cinque punti in sette trasferte: i biancocelesti lontano dall’Olimpico hanno un passo da retrocessione.

La Lazio è un cantiere aperto, ma i materiali per edificare il nuovo progetto tecnico non appaiono idonei agli occhi dell’architetto. La squadra laziale ha perso contro una formazione più forte, bisogna dirlo a chiare lettere. Ma c’è modo e modo di perdere, e la Lazio ha scelto la maniera peggiore. Il problema maggiore è la difesa. Ed è un problema che si conosce da anni. Nulla è stato fatto. E i pochi, onerosi tentativi di migliorare l’organico, sono stati fallimentari. Sarebbe ingeneroso fare nomi, e alquanto inutile: le prestazioni dei giocatori sono sotto gli occhi di tutti. Le scelte di mercato rappresentano oggettivamente uno dei problemi principali: risalire al responsabile non è esercizio laborioso.

Le squadre competitive si fanno con i calciatori forti. Per costruire squadre forti, servono risorse significative che la Lazio non ha a disposizione. Per questo, è ancor più grave sbagliare la campagna acquisti durante il mercato. Il club per rinnovare il progetto tecnico ha deciso di puntare su un allenatore di assoluto livello. Sarri è l’allenatore della Lazio, non può e non deve diventare il parafulmine di Formello. Chi crede nel suo progetto tecnico, rimanga pure. Ma chi non ci crede, può anche accomodarsi: la porta è aperta. Questa è una stagione di ripartenza, di transizione, nella quale la squadra - in questi primi mesi - sarà per forza di cose portata a ottenere risultati altalenanti.

Per il momento, la Lazio ha gli stessi punti della passata stagione. E con una vittoria contro il Galatasaray nell’ultima partita del girone in programma all’Olimpico, si qualificherebbe anche per gli ottavi di Europa League. L’allenatore dovrà trovare le risorse adatte all’interno del proprio organico, senza aspettarsi regali da un mercato che da sempre non offre mezzi di supporto, specialmente nel mese di gennaio. A marzo, la squadra potrebbe essere squadra. Senza sbalzi di rendimento. Senza black out inspiegabili. Senza quelle incertezze che rendono insicuri anche i giocatori più esperti. Fra tre mesi, la Lazio sarà un’altra Lazio. Serviranno lavoro, armonia e spirito di sacrificio. E soprattutto, non bisognerà guardare la classifica fino a quel momento.