Gabriele Pulici, figlio del portiere protagonista del primo Scudetto biancoceleste, è stato richiamato dalla Lazio in seguito a questo post pubblicato su X: "Chi non entra allo stadio, lo fa per la memoria di Vincenzo, per chi ha sempre combattuto per difenderla. Poi io spero che il prima possibile inizi lo sciopero contro questa gestione, a salvezza raggiunta. Vendi e Vattene!". Di seguito le parole su quanto accaduto:
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Lazio, scoppia il caso Gabriele Pulici: “Sono stato invitato a stare più tranquillo”
"Non ci sono state minacce o intimidazioni, sia chiaro. Ma sono stato invitato, visto il cognome pesante che porto, a stare più tranquillo e non commentare in maniera negativa tutto quello che viene fatto dalla società. Sinceramente non pensavo di essere così attenzionato. Quello che dico lo faccio da semplice tifoso. Non ho legami con questa società, non vado più allo stadio da quando mio padre andò via, quindi dal 2006. Non vedo perché io non mi possa mettere a criticare alcune cose. Dirmi di stare più attento perché sennò posso influenzare molte persone mi sembra una cretinata, mi viene data una responsabilità che non sta né in cielo né in terra. Se c'è qualcosa che non va, forse la Lazio dovrebbe guardare prima in casa propria".
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