È intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali biancoceleste l’ex bomber della LazioBeppe Signori. Tanti gli argomenti affrontati, tra prospettive future, Nazionale, paragone con Immobile e stagione della Lazio. Queste le sue parole. “Come sto? Bene, non sono stati anni semplici ma l’importante è guardare avanti. Nel 2011 è cambiato tutto, un anno prima avevo preso a Coverciano il patentino per allenare. Nessuno mi ridarà gli ultimi dieci anni, ma ora vorrei lavorare con i ragazzi per mettere alla prova. A giugno inizierò in una accademia a Miami, poi vedremo eventuali opportunità. Ho pubblicato un libro in cui ripercorro tutta la mia carriera e quanto è accaduto dopo. Aver svelato la verità è stato un orgoglio e una vittoria.
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Signori: “La Lazio dia tempo a Sarri. Immobile è un re, come lo ero io”
Le parole dell'ex bomber biancoceleste, intervenuto in giornata ai microfoni dei canali ufficiali del club, tra passato, presente e futuro
Sono stato un idolo della tifoseria biancoceleste, così come lo è ora Immobile. Ciro merita tutto ciò, è giusto abbia lui la corona perché è un grande bomber e un grande giocatore. Io sono contento di quanto ho fatto con la maglia della Lazio, per me è stato un onore. Ho fatto parte della storia biancoceleste, ho vinto la classifica cannoniere e ho raggiunto traguardi importanti con la squadra. Sono rimasto legato alle società in cui ho giocato, i ricordi sono indelebili. In Nazionale la situazione cambia, io giocavo in un ruolo diverso rispetto al club per esempio. Purtroppo gli attaccanti vengono considerati solo se segno, Immobile come tanti altri bomber del passato ha avuto alcuni problemi in Azzurro. Ma il suo valore non si discute.
Il problema della Nazionale ha origini lontane, non nell’eliminazione. Sono anni che viene segnalato l’abbandono dei settori giovanili: se i giovani calciatori italiani non trovano spazio nei club il problema è generale, non dei singoli. La Lazio di Sarri ha bisogno di tempo, era prevedibile assistere a un anno di alti e bassi. Quando si viene da tante stagioni con lo stesso allenatore e si cambia, le difficoltà sono quasi scontate. Ma i biancocelesti hanno le carte in regola per raggiungere l’Europa League. Ora sabato ci sarà il Sassuolo, una squadra che ama giocare. Sarà una bella partita, i neroverdi sono una mina vagante. La gara sarà difficile, ma se la Lazio vuole l’Europa deve vincere”.
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