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Lazio costretta ai tagli entro il 30 settembre: lo scenario per gennaio

Claudio Lotito e Angelo Fabiani
La società biancoceleste sarà costretta a tagliare i costi per rientrare all'interno dei confini dell'ultimo paletto in vigore: i dettagli
Stefania Palminteri Redattore 

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Mercato bloccato e nessun segnale di possibili aumenti di capitale, di fatto mai arrivati in ventuno anni di presidenza Lotito. Alla Lazio non resta altro che riequilibrare le spese, a maggior ragione visto il pensionamento dell’indice di liquidità. Dovranno essere tagliati gli stipendi superflui, quelli degli esuberi che ormai da troppi anni pesano sulle casse di Formello, e dovranno essere ceduti quei giocatori che Sarri riterrà opportuno escludere da un progetto tecnico che quest’anno dovrà fare i conti con il solo campionato, oltre alla Coppa Italia.

L’obiettivo della Lazio sarà quindi quello di abbassare il monte ingaggi per rientrare nel rapporto dell’80% tra costo allargato del lavoro (comprese commissioni e quota ammortamenti) e ricavi. Attenzione proprio alla voce del fatturato, che sarà ben lontana dai 173,6 milioni dell’anno della Champions. Con Baroni il costo degli stipendi era sceso a 96-97 milioni, ma ci sarà da tagliare ulteriormente per tornare a poter fare movimenti dal 2026. Nel caso in cui i tagli dovessero arrivare entro il 30 settembre, allora il mercato invernale sarebbe sbloccato automaticamente. In caso contrario a gennaio saranno possibili solo operazioni a saldo zero: esce quanto entra. Evidente come in questo scenario senza coppe e quindi con incassi minori trovare un nuovo sponsor sarebbe quanto mai cruciale.