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Lazio, Talamonti: “Il derby il ricordo più bello. La squadra è cresciuta tanto”

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Leonardo Talamonti, nel match program della Lazio in vista di Lazio-Salernitana, ha ricordato la sua avventura con la maglia biancoceleste

redazionecittaceleste

Nel match program della sfida di Lazio-Salernitana, la società ha intervistato Leonardo Talamonti. L'ex difensore biancoceleste domani festeggerà un anniversario importante: 18 anni dal suo primo gol in Serie A. L'argentino arriva nell'estate movimentata del 2004 nella nuova Lazio di Lotito. Il 30 ottobre di quell'anno Talamonti segna la sua prima marcatura nel campionato italiano in uno scenario magico come San Siro. Un gol decisivo contro l'Inter che stava vincendo 1-0: al 84' sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Oddo, Talamonti svetta più in alto di tutti e di testa trova il gol del pareggio. Un momento emozionante come ricorda lo stesso protagonista:

Sul gol contro l'Inter: "E chi la dimentica quella notte! Fu una gioia bellissima che ricordo ancora oggi. Arrivai alla Lazio in un momento difficile della sua storia, era una squadra in ricostruzione, eravamo tanti nuovi ragazzi. Quella era la mia seconda presenza in campionato, in pochi mi conoscevano e quel gol contro l'Inter mi aiutò. Ho ancora tutta l'azione impressa nella mia mente. Fu una gioia enorme segnare a San Siro". 

Sul derby del 6 gennaio 2005"Un altro ricordo bellissimo, se non il più bello. Prima di Natale perdemmo 3-0 ad Udine. Io ero titolare e non sapevo se avrei giocato anche contro la Roma, visto anche che in panchina arrivò Papadopulo al posto di Caso. Dietro però avevamo molte assenze e così feci coppia con Giannichedda. In campo diedi tutto me stesso, per fortuna in rosa c'erano grandi campioni che facevano la differenza. Vincemmo 3-1 una partita incredibile, fu una delle gioie più belle della mia carriera". 

Sui compagni di squadra"Chi mi ha aiutato di più all'inizio? Ero molto giovane e parlavo poco italiano. Mi aiutarono tutti da subito, era un onore condividere lo spogliatoio con campioni come Peruzzi, Negro, Couto, per citarne solo alcuni. Fernando poi aveva giocato due anni al Barcellona, quindi conosceva un po' lo spagnolo. Anche Manfredini mi aiutò molto, visto che anche lui aveva giocato in Spagna. Purtroppo la mia ultima presenza arrivò nella partita vinta contro l'Atalanta a febbraio: da quel momento non giocai più e in estate non venni riscattato. Ma il ricordo della Lazio rimarrà sempre magico". 

Sulla crescita della Lazio nell'era Lotito"È cresciuta tantissimo. Sono anni che la Lazio lotta per traguardi importanti, ha tanti giocatori di livello e un grande allenatore come Sarri che la fa giocare molto bene. Mi è sempre piaciuto, la sua mano si vede. Ha dei metodi molto simili a quelli di Delneri, il miglior allenatore che ho avuto in Italia. Anche lui all'Atalanta aveva un'idea di gioco definita e puntava sulla difesa alta. Sono felice di vedere la Lazio nelle prime posizioni e spero che possa continuare a crescere ancora".