Di Francesco Nese
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Lazio Time Machine, 14 settembre 1999: l’esordio in Champions e la punizione di Sinisa
Ideata nel 1955 dal giornalista francese Gabriel Hanot, la Coppa dei Campioni fece il suo esordio nella stagione 1955/1956. A partecipare alla prima edizione furono sedici squadre, alcune delle quali su invito. Nel corso dei decenni, però, la competizione ha subito varie modifiche e le più importanti sono arrivate negli anni Novanta: furono introdotte una o più fasi a gironi, furono incluse anche le squadre arrivate seconde (e successivamente anche le terze e le quarte) nei rispettivi campionati e, nel 1992, il torneo prese ufficialmente il nome di Champions League. La prima partecipazione della Lazio arrivò soltanto nella stagione 1999/2000.
Contesto: i biancocelesti conclusero il campionato 1998/1999 al secondo posto, dietro al Milan. La straordinaria cavalcata in Serie A degli uomini di Sven-Göran Eriksson fu rovinata dalle sconfitte contro Roma e Juventus ed il pareggio con la Fiorentina nel penultimo turno. Questi risultati permisero al Milan di Zaccheroni di rimontare in classifica e di laurearsi campioni d’Italia. Nonostante la delusione di uno Scudetto sfumato al fotofinish, la Lazio conquistò l’accesso alla prima fase a gironi della Champions League.
Bayer Leverkusen-Lazio
—L’esordio assoluto nella massima competizione europea arriva martedì 14 settembre 1999, giorno di Bayer Leverkusen-Lazio. Ci troviamo nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania, ed il teatro della sfida è la BayArena, ristrutturata completamente soltanto due anni prima, nel 1997. Da una parte i biancocelesti, schierati con Negro, Nesta, Mihajlovic e Pancaro a difesa di Marchegiani. Almeyda, Veron e Stankovic a centrocampo e Lombardo e Mancini sulle fasce. Boksic unica punta. Dall’altra parte le Aspirine, con Matysek tra i pali. Hejduk, Kovac, Nowotny e Gresko nel pacchetto arretrato e Schneider ed Emerson in mezzo al campo. Ramelow e Zé Roberto sugli esterni e Reichenberger e Neuville come riferimenti offensivi.
Alle ore 20:45 l’inglese Graham Poll fischia il calcio d’inizio e la prima occasione è subito per i padroni di casa, quando Stankovic commette un fallo sulla fascia destra: punizione pericolosa ed ammonizione per il centrocampista. La traiettoria del calcio piazzato finisce la sua corsa al limite dell’area di rigore, dove Gresko tenta una conclusione al volo che termina di poco al lato della porta biancoceleste. Pochi minuti più tardi, al 14’, il Leverkusen passa in vantaggio: è Neuville a sfruttare un cross dalla destra ed a sorprendere Marchegiani con un destro volante.
L’1-0, però, dura appena quattro minuti. La Lazio reagisce e conquista un calcio di punizione con Lombardo. Sembra lontano, siamo sui 30 metri dalla porta, ma sul pallone si presenta uno specialista: Sinisa Mihajlovic. Il suo mancino parte forte e preciso, supera la barriera schierata da Matysek e, soltanto dopo aver dato un bacio al palo, si insacca alle spalle del portiere avversario. È 1-1 alla BayArena ed il numero 11 biancoceleste ha appena segnato il primo storico gol della Lazio in Champions League.
Il resto del match vede occasioni da una parte e dall’altra: sono soprattutto Boksic e Neuville a provare a portare in vantaggio la propria squadra. Tentativi che, però, non si trasformano in rete e risultato che termina in parità. Per la Lazio si tratta del primo punto nella storia di questa competizione e sarà d’aiuto per il cammino verso la seconda fase a gironi e, successivamente, la fase ad eliminazione diretta. Il 14 settembre 1999 fu una notte magica e la punizione di Mihajlovic resterà impressa nella storia biancoceleste.
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