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La Lazio come l'ultima spiaggia per Baroni, una sorta di scherzo di un destino molto crudele. Il Torino fa visita ai biancocelesti all'Olimpico con il coltello tra i denti dopo un avvio di stagione shock per i granata: tre sconfitte, un pareggio a reti bianche contro la Fiorentina e un exploit isolato proprio all'Olimpico, contro la Roma. Stavolta, però, le cartucce a disposizione di Baroni sono quasi esaurite e il tecnico toscano sogna uno sgambetto alla sua ex squadra per rinsaldare la sua posizione in panchina.
Troverà Sarri, sarà il decimo confronto tra i due tecnici toscani: dalla C2 alla Serie A, il bilancio dice tre vittorie per Sarri, due per Baroni e quattro pareggi. L'attuale tecnico del Torino aveva raccolto il testimone di Mau dopo un anno molto travagliato, l'idea era quella di guidare un nuovo corso giovane. Le strade, con la Lazio, alla fine si sono separate, nonostante una stagione tanto emozionante quanto altalenante dal punto di vista dei risultati. Domani si giocherà la panchina proprio a Roma.
Sarri, di contro, pensa al modulo con cui Baroni aveva iniziato e concluso la sua esperienza nella Capitale: quel 4-2-3-1(o 4-4-2, che dir si voglia), che l'anno scorso era stato ideato dell'ex Lecce per ovviare alle mancanze biancocelesti tra centrocampo e attacco - su tutti, un centrocampista di qualità in grado di lavorare da raccordo -. Altrettanto è toccato a Sarri, che ha dovuto invece ingoiare il boccone amaro del mercato bloccato dalla Covisoc. Domani si incroceranno all'Olimpico, con la Lazio nel destino.
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