Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Mirko Valdifiori ha commentato la situazione in casa Lazio dopo il ritorno in panchina del suo grande mentore, Maurizio Sarri. Da gennaio è collaboratore tecnico per la nazionale maltese, intanto ha espresso il suo giudizio sulla rosa biancoceleste e i suoi interpreti e su quanto il tecnico toscano potrà incidere sulla prossima stagione della Lazio. Queste le parole di Valdifiori: "Quanto può influire Sarri nel mio percorso da allenatore? Ho avuto la fortuna di averlo come allenatore, quando uno fa questo tipo di percorso da giocatore ha la fortuna di lavorare con tanti tecnici. Dopo diciotto o diciannove anni di carriera calcistica cerchi di prendere il meglio da tutti, come Sarri, Conte e Mihajlovic e riportare il tutto su questa nuova strada.
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Lazio, Valdifiori: “Sarri ha l’esperienza per affrontare questa situazione”
Cercherò di prendere spunto da lui e dal suo modo di interpretare il Calcio, ma anche dalla sua voglia di accettare le sfide e di ritornare in questo ambiente. Era amato, è andato, è tornato, ora in quest'ultimo mese c'è stata un po' di burrasca. Compromessi? Dovrà curare tanti aspetti. Anche alla Juventus si è snaturato, non era il Napoli o l'Empoli che palleggiavano. Lui ha cercato di adattarsi, magari rimanendo dentro i suoi concetti ma diversificando in campo. Rovella e Guendouzi, come Vecino, sono calciatori di qualità e in un contesto simile possono esaltarsi. Dovrà puntare sul campo, come ha sempre fatto. I rapporti personali non sono semplice, soprattutto se ci sono scontenti. Se riesci a ad accontentare gli scontenti possono essere dei valori aggiunti. Sarri ha l'esperienza per affrontare questo clima generale intorno alla Lazio.
Integralista? E' una persona intelligente, ha i suoi concetti ma sa che contano i risultati. Spesso ha cambiato sistemi, a Empoli come a Napoli, ma anche a Torino con la Juventus. La Lazio ha una buonissima squadra: tralasciando il blocco mercato, ha ottimi giocatori, validi. Potrebbero fare una bellissima stagione. Aggressione alta più del palleggio? Quello fa parte del suo credo, se il pallone lo riaggredisci più velocemente concedi meno spazi e sei più compatto. Lasci meno opportunità. Non è vero che la Lazio non abbia grande qualità: a centrocampo ne vedo tanta, soprattutto per il tipo di gioco di Sarri. Lui crede molto nella verticalità del gioco, il suo obiettivo è sempre fare gol. E nel minor tempo possibile. E' stata anche la mia fortuna, esaltando le mie caratteristiche. Belahyane? Un ottimo prospetto che ha già fatto vedere grandissime cose. In un contesto come quello della Lazio le sue caratteristiche possono essere valorizzate.
Rovella ha fatto benissimo, se torna Cataldi non so se uno dei tre può essere adattato a mezzala. Tra questi tre credo che potrebbe essere adattato più facilmente Cataldi, ma anche Rovella per dinamismo. Vecino somiglia più ad Allan. La Lazio, comunque, ha una rosa competitiva. A volte dal mercato arrivano incognite, non sai che giocatori trovi. Con il blocco del mercato, meglio valorizzare il materiale umano a disposizione. Il più playmaker? Rovella lo vede più pronto e più avanti. Il pallone improvviso, in verticale ce l'ha anche Rovella. Dipende tanto dai movimenti. Lui è il punto di riferimento da cui deve ripartire la Lazio, anche Belahyane in prospettiva può dare tantissimo. Rinunciare a Rovella è impensabile. Dia o Castellanos? Potrebbero anche giocare insieme, molto dipenderà dal modulo. Ma penso che Castellanos, nelle idee di Sarri, sarà titolari. Poi ogni giocatore a disposizione si giocherà la titolarità".
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