Giampiero Ventura, ex CT della Nazionale, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha espresso parole di apprezzamento per la Lazio dell'ormai ex Baroni. L’allenatore ha analizzato con attenzione l’evoluzione tattica e la crescita mentale della squadra, evidenziando gli aspetti che più lo hanno colpito nel corso della stagione.
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Lazio, Ventura: “Baroni aveva dato identità. Isaksen pedina fondamentale”
Ventura ha sottolineato la versatilità del gioco biancoceleste, efficace sia con il 4-2-3-1 che con il 4-3-3, grazie a un gruppo di giocatori sempre determinati a dare il massimo. Ha citato in particolare Isaksen, passato da oggetto di critiche a giocatore fondamentale, segno di un recupero non solo fisico ma anche psicologico. "Isaksen, che l’anno prima aveva fatto storcere il naso a molti, è stato un giocatore importante, quindi significa che l’ha recuperato sia sul piano mentale, sia su quello fisico".
Per l'ex allenatore del Torino, la Lazio ha saputo vincere attraverso il gioco collettivo, e non per le sole giocate dei singoli. Un segnale chiaro di identità e unità dello spogliatoio, elementi che, secondo lui, fanno la differenza nel calcio. La compattezza e l’organizzazione sono state le chiavi del gioco di Baroni. "Era una squadra con qualità, vinceva attraverso il gioco e quindi meritando di vincere, non attraverso le individualità. Si percepiva la compattezza dello spogliatoio e un’identità sul piano calcistico".
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