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Lazio-Verona evoca tanti precedenti storici, come quello datato 21 aprile 2002 all'Olimpico. I gialloblù guidati da Malesani approdano nella Capitale per trovare punti preziosi per mantenere vivo il sogno salvezza - che non si concretizzerà. I biancocelesti di Zaccheroni, subentrato a Zoff alla terza giornata dopo un avvio a singhiozzo, cercano tre punti per restare in scia della corsa all'Europa. Parte meglio il Verona all'Olimpico e al decimo gli ospiti sono avanti.
Frick manda avanti i suoi, anche se l'azione sembrerebbe viziata da un evidente contatto falloso tra Camoranesi e Couto ma non ravvisato da Farina, direttore di gara. La Lazio accusa il colpo, rischia di subire anche il secondo gol pochi minuti più tardi con Camoranesi, che colpisce il palo, e Frick, che scheggia la traversa. Poi la reazione veemente: prima pareggia Stam con un colpo di testa da calcio piazzato, poi la Lazio completa la rimonta alla mezz'ora con il gol su rigore di Lopez.
Quindi sale in cattedra Stankovic: doppietta a cavallo dei due tempi, è il colpo che indirizza da gara. Crespo rileva Stankovic e fisserebbe il punteggio sul 5-1, ma la Lazio è costretta a soffrire nel finale per una doppia ammonizione severa di Farina nei confronti di Stam. Gli ultimi dieci minuti sono di fuoco: Colucci, Cossato e Adailton portano il punteggio sul 5-4, la Lazio riuscirà comunque a portare il risultato a casa. Il patron biancoceleste, Cragnotti, dichiarerà a fine partita: "Non amo questa squadra", insoddisfatto dell'andamento della gara.
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