00:09 min

news

Da Zoff a Fascetti nel ricordo di Calleri: “Salvò la Lazio e la rialzò”

redazionecittaceleste

Se ne è andato in punta di piedi, in silenzio, senza far rumore. Il mondo biancoceleste ieri ha sbattuto sulla notizia della scomparsa di Gianmarco Calleri. Per chi la Lazio la vive da un po’ ad andarsene è stata una leggenda, per chi la...

Se ne è andato in punta di piedi, in silenzio, senza far rumore. Il mondo biancoceleste ieri ha sbattuto sulla notizia della scomparsa di Gianmarco Calleri. Per chi la Lazio la vive da un po' ad andarsene è stata una leggenda, per chi la inizia ad abbracciare ora una figura da imparare a conoscere. Calleri non è stato solo presidente della Lazio, ma vero e proprio spartiacque tra una squadra di provincia e una che da lì a poco avrebbe stupito in Italia in Europa. Storico numero uno biancoceleste negli anni più bui, patron della famosa Lazio del meno nove, vendette la Lazio a Cragnotti nel '92 e insieme con lui porto all'ombra del Colosseo una figura storica come Paul Gascoigne.

Il mondo biancoceleste si è stretto nel suo ricordo e in particolar modo proprio la Lazio storica del meno nove. "Insieme abbiamo vissuto 21 mesi di estremo piacere" ha detto Eugenio Fascetti (tecnico della Lazio del 1987) che poi continua "Non dimenticherò mai il grande pubbluco che c'era all'Olimpico contro il Vicenza. Mai visto uno stadio del genere in vita mia. Ha preso la Lazio dal fallimento l'ha riportata a un buon livello". Alle parole di Fascetti fanno seguito quelle di Dino Zoff. Zoff che con Calleri iniziò la sua avventura da tecnico della Lazio: "Era un grande conoscitore di calcio, ricorderò le nostre chiacchierate a lungo".

Poi ancora il ricordo di Massimo Piscedda: "Uomo brillante, sportivo e amante della vita. Ha rilevato la Lazio in condizioni disperate riportandola in Serie A". Commosso Angelo Gregucci, eternamente grato a Calleri: "A lui non devo tanto, devo tutto. La sua impronta nella Lazio sarà sempre chiara e indelebile". Anche Giancarlo Camolese, che Calleri portò dall'Alessandria in biancoceleste, si apre in un ricordo: "Ha fatto un miracolo, rimettendo la Lazio al suo posto".