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Zoff: “Pressione per Sarri? È esperto e maturo. Quando sono arrivato alla Lazio…”
Dino Zoff, ex allenatore e presidente della Lazio, è stato intervistato dal Corriere della Sera ed ha parlato della sua esperienza in biancoceleste e del ritorno in panchina di Maurizio Sarri. Di seguito le sue dichiarazioni: "Quando arrivai non pensavo che il rapporto col club sarebbe durato così a lungo e che avrei ricoperto vari incarichi. Ma all’epoca pensavo solo al presente e sicuramente anche per Sarri è così".
Quando arrivò i riflettori erano tutti per lei: si sentiva sotto pressione?
"Ho fatto il portiere per una vita. Ero abituato alle responsabilità da sempre. Bastava un mio piccolo errore per esporre la squadra alla sconfitta. Quindi la responsabilità e la pressione da allenatore non mi hanno mai spaventato".
Sarri come uomo copertina rischia di soffrire la pressione?
"Non penso: è esperto e maturo. Non ha di certo bisogno dei miei consigli, ma la pressione si combatte: arrivo perfino a dire che entro certi
limiti fa bene e che è pericoloso se non la si percepisce. Poi Sarri sa che la pressione ha diverse sfaccettature".
Che intende?
"Arrivato alla Lazio avevo tutti i riflettori puntati addosso, è vero. Poi però quando mi ritrovai ad allenare i biancocelesti quando erano fra i più forti in Europa, sapevo che non potevo sbagliare nulla. Il livello era altissimo, e lì ogni particolare può fare la differenza".
Sarri si ritrova ad ereditare una squadra costruita per Baroni che ha idee molto diverse: come fu per lei subentrare a Zeman a stagione in corso?
"In carriera mi è capitato più volte di sostituire a campionato iniziato un allenatore e ogni volta è diverso. Subentrare a lui però fu particolare: non tanto per le sue idee, quanto perché aveva grande seguito. Lui aveva, giustamente e comprensibilmente, raccolto un grande consenso per il suo gioco spregiudicato, cercare di riportare un po’ più di equilibrio tattico fu un problema perché i tifosi con lui si erano divertiti tanto. Sarri e Baroni hanno idee di gioco diverse, ma la gente si fida ciecamente dell’attuale allenatore, non avrà problemi a imporre la propria filosofia".
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