L'edizione odierna del Corriere dello Sport ha riportato il pensiero dell'ex Lazio e ora allenatore Sinisa Mihajlovic. Il tecnico, in questa lunga intervista, ha parlato di sé e di com'è complicato cimentarsi con un ambiente quello capitolino. Difficoltà che il tecnico Maurizio Sarri sta riscontrando in prima persona:
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Lazio News, Mihajlovic: “Difficile allenare a Roma. Al Nord c’è il potere”
Sinisa Mihajlovic si è raccontato. L'ex difensore della Lazio ha parlato della sua carriera e delle difficoltà della Capitale nel calcio
Sulla carriera da allenatore
"Con gli anni, l'esperienza e il lavoro sono cresciuto. Mi aggiorno continuamente e studio. Nelle squadre che ho allenato ho sempre dato e ottenuto il massimo. A volte sono stato mandato via, altre me ne sono andato io. Tuttavia, ho sempre fatto meglio sia del mio predecessore che del mio successore. Ancora oggi non capisco come mai i rossoneri mi abbiano mandato via: eravamo quinti o sesti e in finale di Coppa Italia. Di più non si poteva fare. La stagione dopo cambiarono nove elementi su undici. Tra i pochi che sono rimasti c'erano Donnarumma e Romagnoli: due che ho lanciato io. Non ho comunque alcuna delusione o rimpianto. In un periodo fui vicino alla Juventus. Sembrava tutto pronto ma alla fine Conte, che in un primo momento se n'era andato, alla fine ci ripensò. C'erano Allegri, Mancini e Spalletti liberi ma i bianconeri pensarono a me. Alla fine avevo dato la parola alla Sampdoria e firmai il rinnovo. Con la Juve avrei potuto vincere qualcosa. Da giocatore ho vinto tutto e sono soddisfatto della mia carriera da allenatore. Prima o poi finirò in un grande club. Potevo allenare il Napoli prima di Sarri ma non scattò la scintilla".
Sulla Capitale e le sue difficoltà
"Allenare a Roma non è la stessa cosa che allenare a Torino o a Milano, è molto più difficile. Non è facile avere a che fare con i giocatori e contemporaneamente con le radio e le TV romane. Sono presentissime e fanno opinione. Spesso sono loro a determinare il clima. Roma è immensa mentre a Torino ci sono poche persone e meno distrazioni. Lì è più semplice e poi al Nord c'è il potere economico e politico. Nella Capitale gli ultimi che hanno vinto sono stati Erikson e Capello. Avevano grandi squadre e il Giubileo ha influenzato positivamente. Tuttavia, quella Lazio e quella Roma avrebbero potuto vincere di più".
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