Giornata di presentazioni a Formello. Va in scena infatti la conferenza stampa di presentazione dei tre nuovi acquisti della Lazio sul mercato invernale. Tra i protagonisti anche Reda Belahyane, che risponde alle domande dei giornalisti presenti. Segui le sue parole con la diretta scritta di Cittaceleste.it.
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RIVIVI IL LIVE | Lazio, Belahyane: “Così ho convinto Baroni. Non temo nulla, voglio…”
Prende la parola il ds Angelo Fabiani. “C’è poco da dire su Belahyane. Conoscete il calciatore, viene dal Verona e ha determinate qualità e caratteristiche. La cosa che gioca a suo favore è proprio l’età: è un 2004, ha ampi margini di crescita e di miglioramento. La valutazione anche per lui è quella di un profilo giusto per essere inserito nello spogliatoio senza alterare gli equilibri”.
Cosa ti ha spinto ad accettare la Lazio?
“La Lazio è il primo club con cui avevo parlato. E mi è piaciuto molto il progetto, sapevo dei francesi che giocano qui. È un club ambizioso, è quello che serve a un giovane come me per proseguire in Serie A”.
Cosa ti ha detto Baroni?
“Baroni ha molta fiducia in me. Ha parlato molto con me, dicendomi cosa migliorare per prendermi il posto”.
In che ruolo ti vedi meglio, nei due o in un centrocampo a tre?
“In un centrocampo a tre preferisco il ruolo centrale, in un centrocampo a due mi troverei comunque bene”.
Cosa ti ha spinto ad accettare la nazionale marocchina senza aspettare quella francese?
“Il Marocco ha tanti giocatori che fanno bene in ottimi club in Europa. Non penso ci sia più concorrenza in Francia. Ma fin da piccolo sapevo che avrei giocato per il Marocco, è il Paese dei miei genitori che sono cresciuti lì, così come alcuni miei fratelli. E ho sempre voluto onorare la mia famiglia. Mi sono sempre sentito marocchino”.
Dove pensi di dover migliorare?
“Essendo giovane tante cose. Il colpo di testa, ma anche aggiungere volume fisico per essere un centrale di livello”.
Sei curioso del derby di Roma?
“Sì, sono curioso. Ma non ho paura, sono cresciuto a Parigi. Scenderò in campo con tanta fame”.
Speri di star dentro la Lista UEFA?
“Io ci spero davvero. Sono venuto qui per dare tutto per il club. Il tecnico decide, non so cosa sceglierà ma ci spero”.
A che livello puoi arrivare?
“Sì chiacchiera tanto di tanti giocatori, paragonandoli ai grandi. Ma bisogna lavorare umilmente per arrivare”.
Sei arrivato a Verona giovanissimo, ora hai convinto Baroni a riprenderti alla Lazio. Cosa pensi lo abbia colpito?
“Il fatto che non si facile imporsi cosi giovane. Aggressività, stare dentro e giocare match difficili”.
Hai trovato Baroni cambiato rispetto a Verona?
“Non l’ho trovato cambiato, ha fatto un ottimo lavoro a Verona e sta continuando così anche alla Lazio. Sta facendo bene, è rimasto lo stesso di Verona e da quando sono arrivato mi sta parlando molto”.
Cosa ricordi delle sfide con la Lazio?
“Penso sia una delle squadre più dure da affrontare. Abbiamo corso tanto, gioca la palla e non ha paura di giocare la partita. È una squadra veloce ad attaccare. Giocatori come Dia e Castellanos sono molto bravi davanti la porta”.
Che gruppo hai trovato alla Lazio? Hai parlato con Rovella?
“Ho avuto un’accoglienza calorosa di tutto il gruppo e in particolare i francesi. Dia, Guendouzi e Tchaouna che già conoscevo”.
Hai parlato con Rovella?
“Rovella è stato carino e gentile con me, ci ho parlato un po’ ma senza andare troppo a fondo”.
Potrebbe incidere una piazza calda come questa?
“Non mi mette pressione ma anzi mi motiva a giocare ancora meglio”.
A quale centrocampista ti ispiri?
“La persona che nomino sempre in ogni intervista è Kantè. Umile, serio, lavoratore. È un piccolo che non ha mai paura di giocare e recupera tanti pallone”.
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