Vai nel canale Telegram di Cittaceleste >
news
RIVIVI IL LIVE | Lotito: “Blocco mercato, tifosi e futuro? Ecco cosa dico”
Torna a parlare il presidente Claudio Lotito. In occasione della conferenza stampa di presentazione della seconda avventura sulla panchina della Lazio di Maurizio Sarri, il patron biancoceleste ha risposto alle domande dei cronisti presenti.
Quando e come potrete tornare operativi sul mercato? Vi siete prefissati obiettivi?
"Noi non ci siamo mai prefissati obiettivi in partenenza. Pensavamo, lo scorso anno, di aver allestito una squadra che potesse competere e nella prima parte del campionato scorso lo abbiamo dimostrato. È venuto meno lo spirito battagliero, di gruppo e una motivazione in più. Un giocatore ieri mi ha fatto sorridere perché ha detto che la foto la faceva solo col mister vicino. I giocatori lo hanno già identificato come elemento trainante. Noi non pensavamo di avere il mercato bloccato. Pensavamo inoltre che Sarri fosse la scelta più giusta e sul presupposto che avevamo interrotto prematuramente quel rapporto. Questa rosa ora è extra large, il mister sceglierà chi può continuare. Alcuni sono stati poco valorizzati, il mister ha la capacità empatica e professionale di migliorarlo. Il campo poi sarà il nostro giudice. Noi mettiamo a disposizione tutto ciò che possiamo. Abbiamo scelto di non andare in ritiro perché riteniamo che questo centro ha tutte le caratteristiche per lavorare bene. Noi non entriamo nella testa dei giocatori, ma se danno la assoluta disponibilità a recepire i dettami che il mister impone poi vedremo che risultati porterà il campo. Il mister è il valore aggiunto e come tale lavorerà affinché tutti rendano".
Perché la Lazio non può fare mercato?
"Sorrido quando si parla di queste cose. Penso di avere a che fare con persone che sanno leggere e scrivere. Lotito otto anni fa era consapevole di istituire l'indice di liquidità quando saltò il Parma nel corso del campionato. Il parametro era fatto per far si che le squadre non fallissero durante la stagione. Oggi l'indice è stato portato a 0.8 su un criterio per le aziende in crisi. La fotografia della società viene effettuata al 31 di marzo. Al 31 di marzo uno ha una fotografia, al 30 giugno può averne una diversa. La Lazio è l'unico contribuente in Italia che da 21 anni ha pagato la rata del fisco con 6 mesi di anticipi. La Lazio parte con le rate del fisco per i debiti di chi c'era prima (6 milioni), poi la rata del Covid (15 milioni), più 6 milioni l'anno per la Lazio Femminile, cosa che altre squadre non hanno. Io potrei fare tutte queste cose facendo un bel mutuo andando a gravare sulla società. Ci sono altre squadre che hanno milioni di debiti ma hanno l'indice a posto perché hanno postato l'indebitamento da breve a medio termine. E' vero che l'attuale situazione è nata da una svista, l'attuale management hanno scaricato i costi che potevano essere scaricati più avanti al 31 marzo su un presupposto: che l'indice di liquidità non esisteva più. La Lazio inoltre non ha alcun problema con la UEFA. Cosa è successo? E' stata abolita una norma ma è stata usata per questo mercato. Bastava spostare 3.6 milioni di costi non al 31 marzo al 6 aprile per esempio. Anche per me è stato u fulmine a ciel sereno, la prima cosa che ha fatto il direttore è stato avvisare il mister di questa situazione illogica. Questa situazione non fa onore al calcio italiana. Ora ci sarà una nuova COVISOC che però non decide, prende atto delle norme della federazione. Noi abbiamo accettato questa situazione in silenzio, faremo di tutto per poi, sulle basi delle necessità che matureranno a fine del girone d'andata, intervenire a gennaio. Nonostante ciò abbiamo avuto offerte importantissime per i giocatori ma non li abbiamo alienati ne a gennaio scorso ne ora".
Si senti di chiedere scusa ai tifosi?
"Io non devo chiedere scusa a nessuno. Sono anni che rinforzo la squadra. Che ha fatto la federazione per tutelare la regolarità del campionato. Voi ragionate in termini di pallone e non di calcio. Il pallone è per tutti, il calcio per pochi. Voi vi basate sui nomi. Non è legata al valore estetico. Il mercato bloccato è stato un danno a una società quotata in borsa. Non posso comprare nemmeno un giocatore della Primavera, basta che sia oneroso. Vogliamo guardare ogni società italiana? Che ha fatto la Federazione per tutelare la regolarità del campionato? Mi dovete spiegare perché la Lazio ha vinto contro tutte le squadre più forte e perso con le piccole per lo più in casa. Il motivo, quindi, è legato al valorizzare le capacità della squadra".
Il sogno del mister è giocare al Flaminio: quante possibilità ci sono affinché questo si concretizzi nel breve periodo?
"Se dipendesse dalla mia volontà, ci sarebbe il 100%. Abbiamo messo in campo tutto quello che dovevamo, stiamo lavorando in silenzio, come sono abituato. Facciamo le cose pratiche, fatti e non parole. Non parlo, lavoro, con uno staff di altissimo livello. Stiamo mettendo tutta la documentazione necessaria e siamo sicuri di essere nella parte del giusto. L'investimento della Lazio è di oltre 140 milioni per il territorio, e non per lo stadio. Il progetto del Flaminio serve per riqualificare tutta la zona di Roma, non solo la struttura. Abbiamo dato delle soluzioni tecniche e tante persone qualificate al nostro fianco. L'amministrazione sta dimostrando grande disponibilità perché ha visto la serietà. Poi ci sono strumentalizzazioni da bar che vengono dette. C'è un iter che va seguito con professionalità sapendo di fare le cose giuste e in modo trasparente, qui nessuno è agevolato. Lo stadio Flaminio è nato come uno stadio di calcio, non è una piscina. Nessuno favorisce nessuno. Deve finire la campagna denigratoria e strumentale, si vuole evitare, magari anche da qualche tifoso laziale, che la Lazio possa tornare a casa propria. È un investimento da 480 milioni, penso di star facendo un'iniziativa di interesse collettivo. Stiamo facendo tutto per far sì che questo accada. È meglio prevenire che curare, stiamo facendo piano piano i nostri passi".
Hai mai pensato, contrariamente a quanto fatto in passato, di vendere i giocatori all'apice della loro carriera?
"La domanda è intelligente. Se vendevamo i giocatori all'apice, i tifosi sarebbero stati scontenti. È un cane che si morde la coda. Sicuramente l'esperienza maturata sarà considerata nelle future valutazioni. Noi dobbiamo allestire una squadra sui nomi, non sui soldi. Non è solo un problema di denaro, ma di organizzazione dal punto di vista tecnico, si potrebbero prendere giocatori a poco ma molto forti. Non è questo il tema, ma l'effettivo riscontro delle qualità tecniche dei giocatori. Per accontentare all'epoca il mister Inzaghi non ho venduto Milinkovic a una cifra importantissima, elevatissima, proprio per l'impegno preso. Fu per altro per una serie di coincidenze, il mercato in entrata era chiuso al primo di agosto, avevamo pochi giorni per sostituirlo. Tare mi aveva detto che in pochi giorni non sarebbe riuscito a sostituirlo. Io ho sempre onorato gli impegni che ho assunto, e non volevo privare i tifosi di un idolo. Dal punto di vista economico, avete ragione. Ma questa è una scelta per la piazza e per l'allenatore, che magari forma il giocatore e poi gli viene sottratto. La società così avrà un vantaggio, ma anche i tifosi devono avere i propri beniamini".
Sta pensando a un modo per aumentare i propri ricavi? Perché non ha lo sponsor la Lazio?
"Stiamo lavorando in questo senso. Abbiamo prima dati priorità all'allestimento di alcune strutture che potesse essere richiamo per le pubblicità e per gli sponsor. Poi abbiamo avuto Binance recentemente. E' chiaro che se devo mette uno sponsor da 1/2 milioni non lo faccio. E' giusto che la Lazio partecipasse alla Conference? Non è una competizione a cui noi aspiriamo. Quest'anno ci è saltata l'Europa League, ci è entrata la Roma che aveva "
Quando la Lazio potrà fare mercato?
"La Lazio sta lavorando per correggere l'impianto tecnico agonistico della squadra. Se si fosse preoccupata solo dell'aspetto economico avremmo venduto i tanti giocatori richiesti. Operare a gennaio? La Lazio lavorerà affinché accada. Se voleva operare ora avrebbe fatto altre cose".
Lei è 21 anni che è alla Lazio. Se un giorno dovesse presentarsi qualcuno che manifestasse interesse come risponderebbe Claudio Lotito?
"Non si è mai presentato nessuno e sono convinto che non si presenterà nessuno. La fotografia della Lazio ora ha un patrimonio immobiliare di 300 milioni e altrettanti di rosa. Io non ho ritenuto di dover alienare la Lazio. Io vorrei ricordare a tutti quelli che spendono soldi tra aerei e manifestazioni per gridare a Lotito di liberare la Lazio. Ma poi non capisco se devo liberare la Lazio o Forza Italia. Dicono che mi ha messo la politica. Io ho messo i soldi quando nessuno in Italia avrebbe messo un euro. Ho preso una società con 550 milioni di debiti, io me ne sono fatto carico e ora è stata risanata, ripatrimonializzata. La società non solo è stata sanata ma è diventata anche più credibile. Tra l'altro i risultati sportivi di una volta sono una cosa, quelli di oggi, con i requisiti oggi richiesti, sono altri. Non ritengo ci siano le condizioni per alienare la società: sia perché non ho la volontà di farlo ma anche perché sarebbe un errore. Anche per i tifosi. Io sono entrato nel 2004, nel 2003 fu fatto un aumeto di capitale sociale dove fu richiesto ai tifosi di sottoscrivere le azioni, cosa già successa l'anno precedente. Io quando sono arrivato ho trovato gente che piangeva chiedendomi di essere risarcito. Io non ho chiesto ai tifosi di sottoscrivere un aumento di capitale. Se fosse vero che la Lazio sia in difficoltà avrei fatto questo anche io. Ma per me questo non è rispettoso verso chi ci dimostra amore e dedizione ancora. Una sparuta minoranza di persone poi non gradiscono la mia presenza, ma è un problema di cui devono farsi una ragione. Ci sono cose che chi le disamina con competenza riesce a capire. I fondi? Stanno facendo una norma per avere accortezza chi c'è dietro. Qui voi sapete chi sono, la mia faccia c'è. Dietro i fondi chi c'è? Da dove vengono i soldi? Se qualcuno vuole andare oltre la mia volontà nel costringermi a vendere ne dovrà fare le spese con chi dovrà fugare questa situazione. Io non vendo, non voglio vendere, non ho interesse a vendere e voglio fare il bene della Lazio. Non ho vinto lo Scudetto? E' vero ma ho costruito una società forte".
I tifosi vorrebbero più lazialità da parte sua...
"Mi duole che si abbia la sensazione che ci sia un presidente che non esprime il pathos. Io vengo da una scuola di persone che, avendo più esperienza di me, mi dicevano che dovevo portare un impermeabile in inverno e in estate. Io sento la responsabilità di essere un presidente che sta proseguendo un percorso fatto dai miei predecessori, soprattutto di un presidente che ha consentito al nostro club di essere insignito del decreto di Ente Morale. Il mio predecessore, nel 1918, per sfamare i familiari del fronte donò il campo di allenamento per sfamare le famiglie. Noi siamo l'unico club autorizzato a deporre una corona all'altare della patria. Questo per me vuol dire avere una grande responsabilità e voglia di portare avanti questi valori. Per questo abbiamo una fondazione molto attiva, presieduta da mia moglie. I laziali devono stare tranquilli, non devono chiedere l'aiuto di nessuno: Chi c'è oggi è in grado di sostenere la squadra in modo corretto la squadra e metterla nella posizione di rendere. Io per questo mi batterò sempre, spero di raggiungere determinati risultati sportivi. È giunto il momento di fare il grande salto. Il processo di consolidamento sportivo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA

