cittaceleste news RIVIVI IL LIVE | Lazio-Roma, Sarri: “Non ci sono scuse: bisogna vincere per un popolo”

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RIVIVI IL LIVE | Lazio-Roma, Sarri: “Non ci sono scuse: bisogna vincere per un popolo”

Edoardo Pettinelli Redattore 
Vigilia del quarto turno di campionato in casa biancoceleste: dal centro sportivo di Formello il tecnico presenta la gara con i giallorossi

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Giornata di vigilia in casa Lazio. I biancocelesti saranno impegnati domenica alle 12:3o allo stadio Olimpico contro la Roma, per cancellare il ko di Reggio Emilia contro il Sassuolo ed evitare così la terza sconfitta in quattro giornate di campionato. Proprio in vista del match l’allenatore della Lazio Maurizio Sarri interviene in conferenza stampa dal centro sportivo di Formello. Segui le sue parole con la diretta scritta di Cittaceleste.it aggiornata minuto per minuto.

Le emozioni della vigilia sono le stesse di quattro anni fa?

"Il derby è derby, le emozioni restano le stesse. Penso sia una delle partite più sentite in Europa e nel mondo. Le emozioni sono tante come il livello di adrenalina è alto. Castellanos sembra recuperabile, Rovella valutiamo oggi. Il resto degli infortunati è fuori, forse riusciamo a portare Patric in panchina. Ieri ha fatto una parte di allenamento con il resto della squadra. Una panchina più simbolica che altro".

Su Dele-Bashiru

"Ha avuto un piccolo dolorino in mattinata, è stato fatto un controllo cautelativo. Oggi si dovrebbe allenare in pieno e dovrebbe essere dentro".

La Roma è superiore atleticamente alla Lazio?

"Le squadre di Gasperini sono fisiche e ti creano un milione di difficoltà. Bisognerebbe essere su altissimi livelli tecnici per mandare a vuoto questa fisicità".

La Roma parte in vantaggio?

"Non mi importa niente. Il derby è una partita tra due popoli che si odiano. A me interessa che la mia squadra vinca per il mio popolo. Dobbiamo lottare cento minuti, a trentacinque gradi. Non mi importa di niente".

Cosa chiede per essere pericolosi in avanti?

"Domenica ci aspettavano con un blocco basso e ci abbiamo giocato solo in faccia, non dentro. Così fai fatica di essere pericoloso, anche se dai la sensazione di essere in controllo. Ma se fai solo il compitino invece di avere coraggio non la vinci. Dobbiamo capire le nostre caratteristiche, stiamo lavorando su questo".

Per un allenatore cambia qualcosa preparare una partita del genere?

"La prepari come le altre partite, la differenza è emozionale e motivazionale. Si riflette su un livello di attenzione più alto per tutti. Queste partite hanno una componente emotiva superiore".

Cosa ha imparato dai derby?

"La consapevolezza ce l'hai quando entri in campo. Io ne ho giocato sei: ne ho perso uno e mi ricordo solo quello. Mi ricordo questo disagio e questa tristezza addosso nei giorni a seguire, una vergogna tornare al centro sportivo. Ieri ne ho parlato ai giocatori: questo è il derby. Se non fai quello che devi fare rischi di deludere un popolo. Non dobbiamo sbagliare niente. I derby si giocano per vincere".

Pedro parte già con la maglia da titolare?

"Pedro giocherà, non so se in parte o dall'inizio. Non abbiamo ancora deciso, bisogna capire cosa ci rimane a disposizione per cambiare la gara in corso. Su Pedro ovviamente ci facciamo grande affidamento, nelle partite importanti ha sempre fatto prestazioni importanti".

Sarri e Gasperini sono i valori aggiunti del derby?

"Io con Gasperini ci gioco contro da più di vent'anni e in tutto questo arco di tempo è cresciuto. Giocare contro invece di dividerci ci ha accomunato. Lo rispetto profondamente, darà tanto alla Roma quest'anno. Ma domani è un derby e saremo parecchio contro".

Partita adatta per accendere la Lazio?

"Non ci siamo accesi in parte. A Reggio Emilia la squadra è stata corta, compatta: dal punto di vista tattico è stata fatta anche una buona partita. Abbiamo sbagliato le scelte, ci è mancato qualcosa a livello di qualità offensiva. Ma quello va oltre un po' il mio compito, a livello di mentalità potevamo fare molto meglio. Negli ultimi venti metri abbiamo avuto dodici palle ferme a favore e due a sfavore: abbiamo perso su una palla ferma".

Ha le stesse sensazioni della prima esperienza con la Lazio?

"Il tempo ti fa amare ancora di più. Quest'anno me la sento più sulle spalle, l'intensità dell'emotività è la stessa".

L'impressione è che anche lei abbia le idee poco chiare...

"L'obiettivo della società era dare maggiore solidità a questa squadra, poi c'è da tirare fuori qualità. Manca qualità o non la stiamo tirando fuori? Vediamo. Pedro? Pedro fa un ruolo diverso, conta tantissimo la brillantezza fisica. Cerchiamo di preservarlo, facendolo giocare ma senza metterlo a rischio dal 1'. Pedro poi ha avuto una tendinite bilaterale in questo periodo, è una gestione che prende in considerazione diverse cose".

Cosa può promettere per domani e per tutta la stagione?

"Di domani ho già parlato. Dobbiamo trasformare il lavoro fatto in allenamento e a metterlo poi in partita. E' l'unica squadra che ho allenato che mi dà ottime sensazioni in allenamento che in partita. Domani dobbiamo essere più forti caratterialmente".

Sull'orario e sulla temperatura

"L'orario è pesante per noi come per loro, ma non è una sconfitta della Lazio o della Roma. E' una sconfitta del calcio e delle istituzioni, se chi deve mantenere l'ordine pubblico fa queste ammissioni vuol dire che non sa mantenerlo. Non ce ne deve importare niente, se c'è una partita per cui vale la pena morire dal caldo è il derby".

Zaccagni è maturato con la fascia al braccio? Quanto gli manca per essere al top della forma?

"Delle difficoltà iniziali erano inevitabili fisicamente, come maturità mi sembra cresciuto. Può diventare un capitano importante".

Che cosa ha capito del tifoso della Lazio?

"Quasi tutti sono persone pazienti, poi ci può essere una frangia che lo è meno. Ma è così. Li accomuna un amore smisurato per la maglia, un amore simile l'ho visto qui e a Napoli. Quando sei fuori fai fatica a capire, ma quando sei dentro ti invade: vedi un amore viscerale per questa maglia, sarebbe importantissimo riuscire ad attaccare questo senso di appartenenza ai calciatori. Nel calcio di oggi non è facile".

Su Rovella, Isaksen e Vecino

"Rovella lo valutiamo oggi, ieri ha fatto solo una piccola parte dell'allenamento e oggi lo valutiamo. Vecino è ancora in mano all'area medica, sta facendo allenamenti differenziati. Spero che la prossima settimana torni a disposizione per allenarsi con noi. Isaksen si è allenato ancora poco, non è che avesse una caviglia malata. Non è un percorso istantaneo".

Belahyane potrebbe essere un'arma dall'inizio o a gara in corso

"Se Dele-Bashiru va bene oggi potrebbe partire, poi vediamo. Io per tutto l'anno non mi sono mai lamentato del mercato chiuso, degli assenti. Se non gioca Rovella gioca un altro".

Sarà un derby giocato a viso aperto o più studiato

"Un derby più lento può venire fuori per le temperature, giocare con questo clima a ritmi forsennati è impossibile. Poi sarà la partita stessa a determinare il suo corso: noi dobbiamo essere bravi a preparaci a entrambi gli eventi, che determineranno il corso della gara".