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In quel 12 maggio 1974 la Lazio di Maestrelli sconfisse la morte

In quel 12 maggio 1974 la Lazio di Maestrelli sconfisse la morte - immagine 1

La scomparsa del capitano fa riaffiorare il ricordo della squadra del 1974. Oltre allo scudetto, conquistò l'immortalità

redazionecittaceleste

Il Fato continua ad accanirsi contro la squadra di Maestrelli. Ogni giorno che passa, la storia di questi ragazzi si avvicina alla leggenda. Passo dopo passo, sfida dopo sfida, trasformando ognuno di loro in figure leggendarie. Uniti sotto un’unica bandiera, con i colori della Grecia antica, quei giocatori, quell’allenatore, quel presidente sono diventati dei Miti moderni. Quella Lazio ha sconfitto Kronos, ha immobilizzato il Tempo, ha sconfitto la morte. E ogni volta che la Vecchia con la falce recide un ramo, ecco che il germoglio del ricordo rinasce più forte, affondando maggiormente le radici nella vita dei nuovi laziali.

E i nuovi rami si spingono verso il Cielo, quell’enorme bandiera celeste fatta su misura per abbracciare il mondo. Fra qualche ora, i tifosi della Lazio si ritroveranno nuovamente abbracciati per ricordare il capitano dei sogni. Pino Wilson, più di ogni altro ha saputo rappresentare lo stile di quella squadra che fermò le lancette alle 17.45 del 12 maggio 1974. Quella Lazio è la foto più nitida degli anni ’70. Anni reazionari e rivoluzionari, pieni di lotte, di austerity e di valori. Quella Lazio non è stata soltanto pistole e palloni. Quella squadra è stata molto di più. Ha rappresentato il riscatto sociale dei figli della guerra, l’effervescenza giovanile di un gruppo feroce ammansito da un partigiano mite e illuminato.

Quel 12 maggio 1974 la Lazio ha sconfitto la Morte. E ogni volta che lei colpisce, un’onda di violento affetto abbraccia nuovamente quella squadra. Riappaiono - davanti agli occhi annacquati d’amore - le parate di Felix, gli interventi di Mario, le volate di Cecco, i passaggi di Mariolino, e - ovviamente - i gol di Giorgio. Da oggi, nella galleria di immagini, ci sono anche i tackle del Capitano. Tackle, non scivolate. Rigorosamente in inglese. Come le sue origini. Il Capitano è l’immagine dell’eleganza. Lo hanno già visto dalle parti del Paradiso - a ridosso della porta - con le mani dietro alla schiena. Protesta con San Pietro. Ma dopo tutto, riabbracciare i suoi vecchi amici non gli dispiacerà. Perché hanno già sconfitto la morte. E l’Eternità appartiene loro.