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Matteini: “Ci vorrebbero più persone come Sarri, merita tutto. Alla Lazio…”

Maurizio Sarri

Le parole dell’ex calciatore Davide Matteini, allenato dall’attuale tecnico biancoceleste nel 2005/2006 a Pescara

redazionecittaceleste

Nella giornata di ieri i microfoni di Agenzia Ufficiale S.S. Lazio hanno intercettato Davide Matteini, oggi ex calciatore ma un tempo allenato da Maurizio Sarri. Matteini fu allenato dall’attuale tecnico biancoceleste in Serie B, a Pescara, nella stagione 2005/2006. Di seguito tutte le sue dichiarazioni. 

 Maurizio Sarri

Sarri alla Lazio

Penso che tutta la squadra potrà beneficiare della gestione di Maurizio Sarri. È un allenatore che sa far giocare bene il gruppo e se la squadra risponderà alle sue richieste tutti ne beneficeranno. Non si tratta di un allenatore che si concentra su un solo reparto, per lui conta in generale l’intero gruppo squadra. Si tratta di una persona di cuore che ha fatto tanta gavetta, è consapevole di cosa significhi dover ottenere quanto si merita. Lui è uno che è riuscito a farcela senza alcun aiuto. Ha vinto uno Scudetto e una Europa League. Adesso la mia speranza è che possa far bene anche con la Lazio, lui merita di ottenere determinati risultati. Penso che ci vorrebbero più persone come lui”.

La sua esperienza con Sarri

Quando Maurizio Sarri era il mio allenatore aveva iniziato da poco la sua carriera in panchina. Però già si notavano la sua grande passione e le sue ottime idee, nonostante fosse il primo anno in Serie B. Pretendeva già il massimo da tutti quanti noi, nell’ambiente si pensava già che avrebbe potuto far bene nel mondo del calcio. Ricordo che era molto severo durante i ritiri. Per esempio, non voleva mai le scarpe bianche: ordinava ai calciatori che le avevano di quel colore di farle dipingere dal calzolaio o di cambiarle. Per quanto riguarda me in prima persona, Sarri mi ha cambiato la carriera reinventandosi come attaccante. In origine io ero un esterno, ma lui iniziò a schierarmi da centravanti e riuscii a segnare nove goal nel girone di andata. In quello di ritorno invece le cose andarono peggio perché ci furono alcuni problemi con la piazza”.