cittaceleste news Maxi Lopez: “Ero della Lazio, poi il Catania mi prese… in aeroporto! Vi spiego”

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Maxi Lopez: “Ero della Lazio, poi il Catania mi prese… in aeroporto! Vi spiego”

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Le parole dell'ex attaccante di Catania e Sampdoria sul mancato trasferimento alla Lazio e le motivazioni che portarono l'affare a saltare
Stefania Palminteri Redattore 

Intervenuto ai microfoni di El After, podcast del quotidiano iberico Post United, nel corso di una lunga intervista, Maxi Lopez è tornato a parlare di Lazio e del retroscena che lo aveva visto vicinissimo approdare sulla sponda biancoceleste della Capitale, salvo poi firmare con il Catania. Queste le parole di Maxi Lopez: "Litigo in Brasile. Torno a Roma per firmare il contratto e la Lazio scompare. Così sono stato cinque o sei giorni a Roma, aspettando di firmare il contratto. Il presidente, Lotito, mi aveva detto: “Se ti do la mano è come se stessimo firmando un contratto”.

E io risposi: “Nessun problema, vado in Brasile e torno”. Ebbene, quando sono tornato non mi risposero. Dissi al mio agente: “Dobbiamo prendere una decisione, se la situazione non va avanti devo andare a fare il precampionato con il club russo(l’FK Mosca, proprietario del cartellino di Maxi Lopez dal 2007 al 2009, n.d.r.). Così decisi di tornare a Mosca. Arrivo all’aeroporto e un uomo in uniforme mi dice: “Non può viaggiare, mi deve seguire”. E io: “Come? Non posso viaggiare?”, dissi. Io già stavo pensando alla Russia e a cosa sarebbe successo al mio rientro.

Dissi loro: “Prenderò una multa incredibile, la pagherete voi”. Poi mi portarono in un altro luogo, dove c’era un’altra persona, che mi disse: “Verrai a giocare al Catania”. Non capivo, non sapevo neanche di dove fosse il Catania. “Ma io dovevo firmare per la Lazio”, dissi lui. “No, ho già parlato con la Lazio e siamo già d’accordo. La mia squadra necessita di un attaccante, avrai tutto il minutaggio che vorresti”. E mi iniziò a parlare del progetto.

Siccome io avevo tanta voglia di giocare e proseguire sulla falsariga di quanto avevo fatto in Brasile l'anno precedente(in prestito al Gremio, n.d.r.), ho detto: “Va bene, andrò in Sicilia”, che non sapevo nemmeno dove si trovasse. Ci accordiamo. Mi prendono e mi portano fuori dall'aeroporto quando ero già praticamente in pista. Mi portano in un altro aeroporto e da lì vado in Sicilia. Arrivo e firmo con il Catania. Così inizia la mia storia in Sicilia, che sarebbe dovuta cominciare a Roma. Seppi solo dopo che il presidente della Lazio, Lotito, e quello del Catania, Pulvirenti, erano amici e così fecero il tutto".