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RIVIVI IL LIVE | Vecino: “il campionato deve rimanere la nostra priortà”

Matias Vecino
Le parole del calciatore biancoceleste alla vigilia della gara, intervenuto in conferenza stampa direttamente dall'Arena Herning in Danimarca

redazionecittaceleste

Ventiquattro ore al fischio di inizio della gara tra Midtjylland e Lazio, valida per la seconda giornata di questa Europa League. I biancocelesti, dopo aver vinto contro il Feyenoord in casa, proveranno a bissare il successo andando così a mettere un'importante ipoteca sul passaggio del turno. Intanto, dopo essere arrivati in Danimarca, i ragazzi di Sarri si sono recati presso l'Arena Herning per il consueto walk around prima della conferenza stampa di rito. Dove, insieme al tecnico biancoceleste, si è presentato anche il centrocampista uruguaiano Matias Vecino, protagonista all'andata con una doppietta e due assist. Di seguito le sue parole.

C'è questa ricerca della continuità, la Lazio oltre i 4 giorni non va e volevo chiederti se una figura come la tua che ha allungato le soluzioni per la Lazio, giovedì scorso hai dato una bella mano per battere il Feyenoord e anche quando sei entrato con il Verona, cioè tu la vedi questa difficoltà della Lazio? Si riuscirà ad arrivare ai 7 giorni, alle 3 partite di fila? E poi il mister parlava di sopravvivenza, praticamente non vi allenate più, vi allenate giocando. Che cosa cambia? E' un pensiero anche per te visto che tra due mesi ci saranno anche i Mondiali?

"La questione della continuità era un tema ricorrente anche dentro lo spogliatoio di quello che succedeva gli anni scorsi. E' chiaro che quest'anno siamo più giocatori sul quale il mister può contare e siamo contenti di dare una mano. Come ho detto l'altra volta, siamo solo all'inizio. Penso che il carico di partite si comincerà a sentire soprattutto più avanti. E poi penso che la maggior parte dei giocatori che ci sono in rosa sono abituati a giocare ogni 3-4 giorni. E' dura ma la cosa più bella è quella di stare in campo e giocare. Per quanto riguarda il Mondiale, non è una cosa che mi metto ancora in testa perché mancano ancora più di due mesi e nel calcio di oggi, giocando ogni 3 giorni non c'è tempo per pensare troppo. Sono concentrato su quello che devo fare qua, prepararlo al meglio e poi quando arriverà quel momento lì, sicuramente la testa sarà al 100% lì, ad un evento troppo importante".

Parlando del turnover ti chiedo se questa cosa per voi calciatori è un qualcosa che vi dà più stimoli e serve anche per tenere un po' la corda tesa oppure serve soltanto per riposare? Vi dà più stimoli o serve solo per farvi riposare? E sui tifosi, che anche oggi saranno qui e sono sempre al vostro fianco, tu che sei appena arrivato, come li percepisci (tra l'altro tu che hai dato anche un dispiacere ai tifosi della Lazio con quel gol segnato con la maglia nerazzurra). Come li stai vivendo oggi e che cosa ti trasmettono? 

"Sicuramente, dal poco tempo che sto qua vedo un grande entusiasmo. Vedo che c'è un bellissimo ambiente che possiamo respirare soprattutto quando giochiamo in casa. Ed è bello sapere anche che ci saranno tanti tifosi domani e anche domenica. Penso che è un supporto importante per noi. E poi, per quanto riguarda il turnover penso che dipende. A volte il mister fa delle scelte per giocatori che hanno bisogno di riposare. A volte perché ci sono altri giocatori che hanno bisogno di mettere minuti e di giocare. E' più una decisione tua. Per quanto riguarda me, è chiaro che ho bisogno di mettere minuti per tenermi sempre al meglio. Come è anche chiaro che giocare tutte le partite allo stesso livello diventa sempre difficile. E quello sarà il mister a vedere i momenti di ognuno di noi".

Alla luce della bella prova che avete fatto con il Feyenoord, pensi che voi per caratteristiche possiate trovarvi meglio in Europa rispetto al campionato dove magari ci sono degli avversari tipo il Verona che ti impediscono di giocare e che quindi questa Europa League possa diventare un obiettivo, se non prioritario, comunque altrettanto importante rispetto al campionato? 

"L'obiettivo più prioritario non penso. Credo che il campionato è fondamentale per noi. Si è vero che dipendendo dalle squadre, ti trovi caratteristiche diverse delle quali vai ad affrontare. Per esempio il Verona giocava a uomo tutto campo. Una squadra fisica e intensa. In Europa invece trovi squadre che nei loro campionati attaccano molto e che sono abituate a vincere. Quindi quello crea più spazio che dobbiamo approfittare come abbiamo fatto nell'ultima partita. Però dipende sempre contro chi vai a giocare perché ci sono anche tante squadre importanti e forti però il campionato deve rimanere anche una nostra priorità".

Tu sei arrivato e sembrava che stessi qui da tanto tempo perché il tuo inserimento è stato molto semplice. Quanto c'è di merito tuo e quanto è il merito di un gruppo che magari ti ha accolto e quanto anche del merito di Sarri che già conoscevi? Tra tutte queste componenti quale ritieni la maggioritaria se tu ti sei inserito così?

"Sicuramente è stato abbastanza semplice ma grazie ai compagni che mi hanno fatto subito sentire bene. Io solo con Hysaj ero stato un anno ad Empoli, con il resto non c'ero mai stato nella stessa squadra dentro lo spogliatoio. Per me erano nuove. Però è stato tutto semplice, facile. Il fatto di aver lavorato con il mister, anche se tanti anni fa, mi ha aiutato perché conoscevo anche delle persone del suo staff che hanno fatto tutto più facile".