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Sarri cambia la sua Lazio grazie alla vecchia guardia e al patto dei Parioli

Sarri

Il patto dei Parioli restituisce vecchi automatismi e vecchie soluzioni. Le caratteristiche dei giocatori al centro del progetto tecnico.

redazionecittaceleste

Il patto dei Parioli ha funzionato. Sarri cambia la Lazio, e la squadra torna a volare. Il successo ottenuto contro la Fiorentina certifica la bontà del lavoro portato avanti dall’allenatore, ma anche un accordo frutto di un confronto collettivo. In un solo colpo, l’allenatore ha schierato Lazzari, Lucas Leiva e Luis Alberto, ha restituito alla squadra quell’identità che l’aveva caratterizzata nelle stagioni passate. L’intelaiatura è per nove undicesimi quella dello scorso anno. I due esterni offensivi rappresentano l’unica novità sostanziale. Hanno dato maggiore imprevedibilità offensiva regalando ampiezza e profondità alla manovra. Ma sono cambiati i soprattutto i concetti che hanno modificato sostanzialmente il gioco laziale.

La squadra è solida, compatta, ristretta in meno di trenta metri. La manovra è molto più rapida, lo sviluppo del gioco non prevede monotoni retropassaggi che avevano caratterizzato le recenti stagioni. L’obiettivo è sempre quello di guadagnare metri, anche in fase di non possesso. I centrocampisti riescono a orchestrare meglio la manovra, sfruttando anche gli inserimenti tra le linee degli esterni offensivi che talvolta vengono a giocare all’interno del campo, e in altre occasioni danno ampiezza alla manovra affondando sulle corsie laterali. A Firenze la Lazio ha giocato con qualità, ma la quantità non è venuta meno. E con qualche rapida ripartenza, che fa parte del nuovo corso sarriano.

"Immobile è da tempo un centravanti da oltre 30 gol a stagione, - ha dichiarato Sarri a fine partita - quindi bisogna partire dalle sue caratteristiche per costruire un modo di giocare. Bisogna rispettare le caratteristiche dei giocatori: i nostri sono bravi anche a ripartire, quindi a volte preferiamo aspettare più bassi e farlo”. L’allenatore mette le caratteristiche dei giocatori al centro del suo progetto. Dopo Napoli, Chelsea e Juventus, il tecnico ha deciso di cucire per la Lazio un vestito su misura da indossare nelle migliori occasioni. La squadra ha il secondo attacco del campionato, e dal Franchi arriva la conferma della tenuta difensiva: il reparto arretrato, per la quarta volta consecutiva, mantiene la porta inviolata. Partendo da queste basi, si può tornare a sognare.