cittaceleste news Negro: “La Lazio ha bisogno di chi la ama in società. Fortuna che c’è Sarri”

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Negro: “La Lazio ha bisogno di chi la ama in società. Fortuna che c’è Sarri”

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Le dichiarazioni dell’ex calciatore biancoceleste, intervenuto ai microfoni di Il Calcio Sul Web per ricordare i momenti vissuti a Formello
Stefania Palminteri Redattore 

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È intervenuto ai microfoni de Il Calcio Sul WebPaolo Negro. L’ex calciatore della Lazio ha ripercorso anche gli anni passati a Formello. Queste le sue parole: “Mi ritengo fortunato perché penso di aver fatto gli anni più belli nel calcio italiano, con campioni di livello altissimo, giocatori che volevano venire in Italia appena si creava la possibilità. Adesso è diverso: ci si basa più sugli schemi e meno sulla libertà di pensiero, così dimentichiamo che il calcio è arte. Anche i tifosi sono meno coinvolti, sono troppe le partite ravvicinate. 

Queste partite che vanno a fare in giro per il mondo lasciano il tempo che trovano, l’esempio di Milan-Como anche in Australia fa perdere qualsiasi significato dello sport che amiamo. Ai tempi miei si diceva che il presidente era tifoso, faccio l’esempio di Cragnotti alla Lazio, Sensi alla Roma, Tanzi al Parma. Tutti erano tifosi ed era diverso, si andava a caccia dell’entusiasmo.

Ho sempre detto che la finale di Supercoppa Europea contro il Manchester United avrà un ricordo indelebile, anche se le emozioni ci sono state e non da meno anche con lo scudetto ovviamente. Scelgo, però, quella partita perché penso che abbia proiettato la Lazio in una nuova dimensione: eravamo i più forti d’Europa.

Sono un tipo che lega con tutti, uscivo con la maggior parte dei miei compagni, citandone due: Stam e Favalli, ma anche con Simeone. Lo spogliatoio penso sia stato la nostra forza. Oggi ridarei un po’ di lazialità, so che sarò contestato, non dai tifosi, ma serve rimettere gente che ha la Lazio nel cuore in società. Menomale che c’è Sarri, senza di lui non so come sarebbe potuta andare. Un applauso a Maurizio. Al popolo laziale dico di non mollare mai”.