La redazione di Cittaceleste.it vi augura il buongiorno in questo lunedì 14 aprile 2025 e vi dà il buongiorno nella consueta rassegna stampa mattutina. Senza perdere altro tempo, allora, andiamo a vedere quali sono le notizie principali della mattinata in casa Lazio.
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News Lazio / Il rimpianto di Baroni, l’amarezza di Romagnoli: rassegna stampa
Il rimpianto di Baroni
—Il pareggio in partenza, considerando l'emotività del derby e la scivolata in Norvegia, poteva andar bene. Per come si è sviluppata la partita, molto meno. La Lazio poteva e doveva chiuderla, si è fatta rimontare a venti minuti dalla fine. La Champions a sei giornate dal traguardo resta possibile, ma i biancocelesti non hanno chiuso il sorpasso sul Bologna e (vincendo) si sarebbero portati a una sola lunghezza dal quatto posto della Juve. “Ci può stare in una partita calare un po', la Roma non ha creato molto, La squadra si è spesa e ha dato tutto, creando opportunità importanti. A volte serve un pizzico di fortuna che non abbiamo avuto.Visto l’andamento, meritavamo la vittoria. Ci prendiamo il pari perché la squadra ha dato tut-to, davanti a un pubblico fanta-stico. Peccato”. Più tardi, la delusione ha preso il sopravvento: “il rimpianto più grande è per i tre punti e per i nostri tifosi. Ci tenevamo tantissimo, la squacra ha dato tutto. Non siamo stati fortunati, la Roma ha fatto veramente poco. Svilar ha fatto interventi importanti. Siamo dispiaciuti ma anche convinti del nostro percorso.”
L'amarezza di Romagnoli
—Il tifoso in campo che segna il gol sblocca-partita. Non l'ha decisa solo per i meriti di Soulé, capace di raddrizzare il derby con il suo sinistro. Romagnoli l'aveva indirizzata, nella ripresa gli era riuscito quello che Svilar gli aveva negato nel primo tempo: colpo di testa all'angolino, il portiere ha potuto metterci soltanto lo sguardo, non il guantone come era successo invece in apertura di gara. Il tentativo, in quel caso, era stato potente ma centrale. Ha sfruttato alla grande quella di Pellegrini, le squadre erano appena tornate in campo dall'intervallo: terzo tempo perfetto per anticipare Mancini, diretto marcatore sul piazzato del vantaggio, “ll primo me lo sono mangiato, ho sbagliato io. Rivedendolo, potevo fare meglio. Peccato, poteva riuscirmi la doppietta” ha detto a Dazn. Poi l'esultanza sfrenata, la sognava da sempre: la corsa sotto la Curva Nord, baciando lo stemma sulla maglia, desiderata da sempre e indossata finalmente nell'estate del 2022: “Per me vuol dire tanto, sono tomato qui perché volevo tornare a casa. C'è stata l'opportunità dopo tanti anni di Milan e l'ho colta”.
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