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I rinnovi sono un rebus: le Noif rischiano di inguaiare la Lazio anche a giugno
"Il costo contrattuale, comprensivo di parte fissa e variabile, di tutti i calciatori tesserati, non potrà essere oggetto di rinegoziazione in aumento fino alla revoca del provvedimento da parte della Co.Vi.So.C". L'articolo 90, comma 4, delle norme Noif blocca i rinnovi in casa Lazio e rischia di inguaiare i capitolini anche per giugno. L'obiettivo è rientrare nella soglia del 70% del rapporto tra spese e ricavi nella fotografia che verrà fatta a marzo, ma il rischio è che i rinnovi vengano ulteriormente posticipati qualora la società biancoceleste non dovesse sanare in toto il costo del lavoro allargato.
Alla Lazio verrebbe sì concessa la possibilità di operare a saldo zero - a ogni uscita può corrispondere un'entrata con lo stesso ingaggio -, ma la società biancoceleste non potrebbe operare attivamente in sede di rinnovi fino a giugno e oltre. Fino alla revoca del provvedimento. Uno scenario da evitare, soprattutto per blindare i big che attendono da tempo il rinnovo: Sarri era riuscito a trattenere Romagnoli, che insieme a Gila e Provedel saranno in scadenza a giugno 2027. E la Lazio è pronta a valutare anche le offerte per i big nel mercato di gennaio<<<
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